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Quando verrà fatto il ponte sullo Stretto di Messina: Salvini incontra i sindacati
Caro affitti, edilizia, Ponte sullo Stretto. Sono alcuni dei dossier che hanno occupato questa mattina i tavoli del Mit, al confronto tra il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Un incontro "utile, denso di contenuti", lo ha definito il vicepremier, sottolineando che "non si tratta di una tantum, è l'inizio di un cammino", con nuovo round non ancora calendarizzato ma che sarà - ha promesso Salvini - sicuramente entro giugno. Intanto, gli uffici di Porta Pia stanno lavorando ad una riorganizzazione del dicastero per renderlo più efficiente e all’altezza delle sfide tra cui spicca, su tutte, quella del caro affitti e il tema abitativo in generale. L'obiettivo - ha affermato il ministro - è "dare vita ad una direzione ad hoc dedicata al tema degli alloggi", senza dimenticare l’edilizia che avrà "autonomia e capacità operativa totale". Sul punto, Salvini si è detto disponibile ad un incontro specifico con i sindacati.
Tra i temi all'ordine del giorno c'è stato anche il Ponte sullo Stretto, che secondo i calcoli del ministro, "se tutto andrà come previsto", potrebbe essere transitabile già dal 2032. "Il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia è una priorità, stiamo investendo circa 30 miliardi in viabilità ferroviaria e stradale tra le due regioni", ha sottolineato Salvini, ribadendo che, in questo quadro di investimenti nel Mezzogiorno, il Ponte serve a rendere "più fruttuosi gli interventi" del Mit che, nel 2023, tra strade e ferrovie (in costruzione o di prossimo avvio), ha investito "quasi 50 miliardi in lavori pubblici".
Dal fronte sindacale arrivano reazioni in chiaroscuro. "Oggi è successa una cosa straordinaria: ci sono stati dati dei pezzi di carta", ha ironizzato il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri, riferendosi alle cartine con cui Salvini ha illustrato tutti gli interventi più significativi. In generale per il segretario di via Lucullo è stato un "incontro positivo", ma ha aggiunto: "Vogliamo sapere per ogni opera quando sarà consegnata e quanta crescita occupazionale porterà".
Pollice in su anche dalla Cisl: "Il confronto si è svolto in un clima di grande serenità", ha detto il confederale, Andrea Cuccello, segnalando l'attenzione rivolta alla "difficoltà di reperire personale" che mette in difficoltà i cantieri e ribadendo il sì della Cisl al progetto del Ponte. Per l'Ugl "da Salvini è arrivato un segnale importante", ha osservato il segretario generale, Paolo Capone. La priorità è sicuramente quella di sbloccare i cantieri, e il Ponte sullo Stretto può rivelarsi strategico. "Servono circa 60 miliardi di euro per portare il Mezzogiorno in linea con la media nazionale, quindi l'ipotesi di riavviare il cantiere per il ponte è assolutamente condivisibile", ha spiegato il sindacalista. Unica voce fuori dal coro, quella della Cgil. "Serve un approfondimento successivo, abbiamo posto una serie di questioni. I 220 miliardi del Pnrr vanno spesi fino all'ultimo centesimo e vogliamo capire anche cosa succede sul versante Ue, perché non c'è chiarezza", è stato il giudizio della vicesegretaria, Gianna Fracassi, che ha evidenziato la contrarietà di Corso d'Italia su una serie di temi, a partire proprio dal Ponte che "adesso non è priorità" e dal Codice degli Appalti.