retroscena su tensioni
Lollobrigida smentisce le ricostruzioni sulle nomine: “Nessuna tensione con la Lega”
Negli ultimi giorni si sono sprecati i retroscena sulle presunte tensioni tra Fratelli d’Italia, il partito guidato dal premier Giorgia Meloni, e Lega a proposito delle nomine. Ricostruzioni che non risultano affatto a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a riguardo: “Non ho registrato alcuno scontro, alcuna tensione tra noi e la Lega. Anzi, in Cdm si respirava un clima di grande serenità, abbiamo approvato tutto quello che c’era all’ordine del giorno”.
Il deputato di FdI ha pure smentito che il rinvio delle nomine al vertice di Fiamme gialle e Polizia sia nato da un braccio di ferro che Meloni e Mantovano hanno ingaggiato con Giorgetti e Crosetto: “Non mi risulta che all’ordine del giorno ci fosse qualcosa che non è stato approvato. Non mi risulta alcun blitz di Meloni e non ci sono stati rinvii. Ho visto in Cdm sia Guido e Giancarlo che Giorgia e Alfredo e non ho percepito alcuna tensione. Se prima c’è stato un confronto su temi fondamentali, si è concluso in maniera molto positiva, molto serena. Non c’è nulla che possa minare il rapporto franco, leale e di profondo rispetto tra Meloni e Crosetto, anche dovuto a una comprovata amicizia. E credo - sottolinea il ministro - di poter dire lo stesso di Giorgetti”.
Tra i tanti temi toccati anche quello dell’ad Rai Carlo Fuortes, in uscita dalla tv pubblica dopo la norma che ha preso proprio il suo nome sulle testate giornalistiche: “A me risulta che nessuno lo abbia costretto ad andarsene e credo che la legge gli consenta di restare. Nessuno - ribadisce Lollobrigida al quotidiano - ha fatto una norma per commissariare la Rai, non c’è una azione diretta del governo. Fuortes in teoria ha ancora un anno in Rai. È una persona in gamba e se volesse andare in un altro posto credo sia libero di farlo. Se invece si dovesse arrivare a una ricomposizione del cda, si farà con le regole e gli equilibri garantiti a ogni governo”.