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Convention Forza Italia, cresce l'attesa per il messaggio di Silvio Berlusconi

Luigi Frasca
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«Abbiamo dato un segnale di grande presenza. Forza Italia c’è». È soddisfatto il coordinatore azzurro Antonio Tajani, al termine della prima giornata della grande convention azzurra alla quale sono attesi, tra ieri e oggi, circa 4-5 mila dirigenti provenienti da ogni regione. Forte la presenza della sezione giovanile del partito, con circa 500 accreditati. Tra i protagonisti della prima giornata, i ministri Paolo Zangrillo e Anna Maria Bernini, l’europarlamentare siciliana da poco approdata tra le fila azzurre Caterina Chinnici, oltre agli ospiti Carlo Sangalli, Beppe Dossena e Antonio Cabrini. Ma l’attesa è tutta per questa mattina, quando il leader Silvio Berlusconi, da un mese ormai ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per proseguire le cure legate alla leucemia dopo l’infezione polmonare che lo ha costretto per i primi 12 giorni in terapia intensiva, chiuderà i lavori tornando finalmente a far sentire la propria voce. «Ci prepariamo a festeggiarlo, dovrebbe fare un video», ha confermato in serata Tajani, come dimostrerebbe anche la troupe televisiva vista entrare dal cancello di via Olgettina 60 che porta su retro del padiglione Q dell’ospedale. «Farà un discorso sull’identità di Forza Italia, un partito nato trent’anni fa ma che guarda anche sul futuro», ha anticipato sempre il ministro degli Esteri parlando dell’intervento che l’ex premier sta limando con parlamentare Andrea Orsini. «Sarà un video emozionale, di certo ci farà commuovere» ha aggiunto Maurizio Gasparri, che parlando poi dal palco ha così sintetizzato il messaggio della convention: «Non siamo un reperto del passato ma il futuro». Due gli obiettivi dell’evento in scena agli East End Studios di via Mecenate: rimarcare che «Forza Italia è una forza di governo con le sue idee e che guarda al futuro» con un «grande leader», Silvio Berlusconi, che resta «una guida e protagonista della vita politica».

 

 

 

Forza Italia «fa parte di una coalizione - ha sottolineato Tajani aprendo l’incontro - non c’è il partito unico, siamo alleati, ma siamo diversi». Tra i temi di giornata entra inevitabilmente lo scontro con la Francia sul tema dei migranti, dopo l’attacco del ministro dell’Interno francese Darmanin al governo Meloni.  «Una sorta di pugnalata alla schiena», ha tuonato il ministro degli Esteri, pretendendo le scuse della Francia. Nel corso della giornata Tajani ha tenuto a rimarcare che Forza Italia è un partito di centrodestra, senza estremismi e che non ha «niente a che fare con la signora Le Pen, che non è un buon alleato in Europa. Mentre la Lega deciderà e non siamo noi a dire cosa deve fare, farà la sue scelte». Sul fronte interno al partito, infine «oggi si vede che Forza Italia c’è, ha una presenza forte, ed è un modo di ringraziare il presidente Berlusconi per tutto quello che fa. Quindi è una sorta di omaggio a lui», ha affermato la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati. Mentre dopo la recente riorganizzazione del partito, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli ha provato a lanciare un messaggio di unità: «Al di là dei retroscena e di quello che leggo che ogni tanto mi fa arrabbiare la mattina, la direzione è la stessa, se ci dividiamo in mille rivoli non arriviamo al delta del fiume. Noi dobbiamo arrivare lì e quindi remiamo tutti nella stessa direzione, che è il futuro del partito e la sua riorganizzazione». Anche se, almeno a sentire i sostenitori di Forza Italia, il successore di Berlusconi ancora non c’è. «Silvio - scherza qualcuno- ha sette vite, quindi il successore di Berlusconi sarà sempre Berlusconi». Qualcun altro rimanda la questione al leader: «Sarà lui stesso a indicarci il suo successore». 
 

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