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Salvini invita i sindacati, Landini trema: "Spero non domenica sera"

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Continuano le polemiche sul dl lavoro del 1 maggio con un botta e risposta a distanza tra il ministro ai Trasporti, Matteo Salvini, e il leader della Cgil, Maurizio Landini. "Mi spiace per questo clima di perenne scontro agitato da alcuni sindacati. Inviterò formalmente Cgil, Cisl, Uil e Ugl al Mit per un confronto per parlare di quello che stiamo facendo", promette il vicepremier dai microfoni di Rtl. E Landini, da Firenze, replica: "Spero non di domenica alle 19". Una sferzata ironica che si riferisce alla decisione del governo di convocare il Cdm nel giorno della Festa dei lavoratori, bollata da Corso d'Italia - ma anche dalla Uil - come mera propaganda, nonostante l'esecutivo continui a dire che, al contrario, era "un segnale a milioni di lavoratori italiani per cui non esiste il primo maggio, o Natale, o Capodanno", come ribadisce Salvini in diretta radio.

Ma il problema, chiaramente, è più ampio, per entrambi i 'fronti'. Tutti e tre i sindacati infatti denunciano un mancato ascolto, da parte di Meloni, che di fatto li ha convocati a meno di 24 ore dal via libera da parte del Cdm al pacchetto lavoro. Lo aveva detto Landini, lo aveva detto Bombardieri e anche il leader Cisl, Luigi Sbarra, aveva parlato di rapporti "sempre più deteriorati". E oggi il segretario Cgil insiste: "Sono mesi che il governo non sta discutendo con nessuno e ha trovato il tempo di convocarci domenica sera alle 19 per dirci che il giorno dopo faceva un decreto". Della forma "possiamo parlare", concede il numero uno del Carroccio, mentre dal Mit fanno sapere che si ipotizza la data del confronto su opere pubbliche, cantieri e sicurezza sul lavoro si ipotizza "con largo anticipo".

Da un lato una mano tesa, dall'altro però Salvini chiosa: "Un sindacato che invita i lavoratori allo sciopero contro un aumento in busta paga non so se esista su Marte. Fosse stato il taglio delle buste paga ok, ma portare in piazza i lavoratori contro chi mette 100 euro in tasca al mese ai lavoratori mi incuriosisce". Ma Landini lo liquida: "La questione salariale non si può affrontare una tantum, c'è bisogno di interventi strutturali, questo non lo è". Il ministro rivendica poi gli interventi sulla sicurezza, sull'alternanza scuola lavoro, su invalidi, vedovi e vedove esclusi dall'incremento dell'assegno unico in caso di morte del marito. Ma anche su questo punto la risposta di Landini è netta: il problema vero è che questo decreto "allarga la precarietà", estendendo i voucher e liberalizzando i contratti a termine. Il governo "non ha messo un euro per il rinnovo dei contratti pubblici" e il sistema fiscale continua a registrare grandi diseguaglianze, irrisolte dalla riforma prospettata dalla squadra Meloni che, anzi, "continua a colpire sempre dalla stessa parte", quella dei più poveri. Così la Cgil conferma la mobilitazione di maggio che partirà il 6 da Bologna, ed estende l'invito in piazza a tutte "le forze politiche sono d'accordo con le nostre proposte". Nessun passo indietro insomma, come conferma il leader Uil Pierpaolo Bombardieri: "andremo avanti perché le diseguaglianze non diminuiscono e abbiamo la responsabilità di stimolare una discussione per cambiare le cose che stiamo vivendo. Infine - ha concluso Bombardieri- in merito alla convocazione al Ministero delle infrastrutture, a Salvini diciamo che non abbiamo problemi di date, siamo sempre pronti al confronto in qualunque giorno dell'anno, quando si tratta di fare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati".

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