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Decreto Lavoro, scintille sindacati-governo. Meloni a Landini: mi sarei aspettata un "bravi"

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Un Consiglio dei ministri sul Dl lavoro convocato il 1° maggio "non è una mancanza di rispetto, è un segnale e mi sarei aspettata un 'bravi'". La premier, Giorgia Meloni, lo ha sottolineato subito nell'incontro con i leader sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl convocato a Palazzo Chigi questa sera, al quale si è arrivati tra forti tensioni. "Era un modo - ha sottolineato nel corso dell'incontro - per dire 'ci siamo e ci siamo tutti', una mano tesa, un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d'accordo". Meloni ha spiegato ai leader sindacali che "il Cdm di domani prenderà provvedimenti utili per il mondo del lavoro, che variamo in un giorno simbolico e sui quali riteniamo utile un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali. Non è un appuntamento una tantum ma un ulteriore segnale del fatto che il governo ritiene il confronto con le parti sociali molto importante, in un momento particolare in cui abbiamo tante sfide da affrontare per la nostra Nazione. L'incontro di oggi quindi non è esaustivo rispetto al nostro dialogo, anche perché l'iter del provvedimento che approveremo domani sarà abbastanza lungo". 

Quello che la premier auspica è "un dialogo serio, costruttivo, sia sul lavoro sia su tutte le materie che affronteremo: Pnrr, RepowerEU, correzioni su come spendere le risorse, politica salariale e conseguente lotta all'inflazione, riforme, che affronteremo nelle prossime settimane. La priorità del governo è alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro. Avevamo già dato un segnale con la legge di bilancio, mantenendo i due punti di taglio già decisi dal precedente governo per i salari sotto i 35.000 euro e aggiungendo un ulteriore punto. Nei provvedimenti di domani ci sono anche norme significative in tema di sicurezza sul lavoro, anche questo è un bel modo di celebrare il primo maggio. Arriviamo al 6% del taglio sotto i 35.000 euro e al 7% sotto i 25.000 euro, fino alla fine dell'anno". E, infine, "procediamo alla riforma del Reddito di cittadinanza, per distinguere chi è in grado di lavorare da chi non lo è".

Ma i sindacati non fanno sconti e il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha portato con sé all'incontro una lavoratrice precaria, perché proprio il tema è al centro delle preoccupazioni dei sindacati. La donna, 36enne, precaria da sette anni, ha sottolineato di "non avere stabilità, non potere programmare nulla della mia vita, non ho la possibilità di pianificare, di costruire una famiglia". All'incontro si è arrivati in un clima di tensione con Cgil, Cisl e Uil. Nel pomeriggio la premier ha definito "incomprensibili le parole del segretario della Cgil Maurizio Landini sul Consiglio dei ministri convocato il primo maggio per varare provvedimenti sul lavoro. Io credo sia un bel segnale, invece, per chi come noi è un privilegiato, onorare con il nostro impegno, in questo giorno di festa, i lavoratori e le risposte che attendono". Landini aveva definito "un atto un po' di arroganza e di offesa nei confronti dei lavoratori convocare un Consiglio dei ministri il giorno della Festa dei lavoratori". E dopo la replica di Meloni, Bombardieri ha chiosato: "È ancora possibile criticare il presidente del Consiglio o dobbiamo fare la valigia?". Arrivando all'incontro, lo stesso Bombardieri ha aggiunto: "Il governo per sei mesi non ha parlato di lavoro e ne parla il primo maggio, ed è chiaro che è un'operazione per controbilanciare il lavoro di Cgil, Cisl e Uil: volete scommettere che domani in contemporanea ci sarà la conferenza stampa del governo con i comizi dei tre segretari generali?".

Il Dl lavoro che andrà in Consiglio dei ministri, simbolicamente, proprio domani in occasione del 1° maggio, introduce alcune novità sostanziali. Su tutte il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi, che secondo l'ultima bozza per i cinque mesi che vanno dal 1 luglio al 30 novembre 2023 salirà di ulteriori quattro punti rispetto ai 2 punti percentuali precedentemente previsti, l'abolizione del Reddito di cittadinanza e una modifica del decreto dignità dell'ex ministro Luigi Di Maio che aveva accorciato la durata dei contratti a tempo determinato che ora andranno ad allungarsi fino a 24 mesi, anche senza causale. Proprio su questo punto i sindacati sono più critici. Aumenta infine la soglia per i pagamenti con i voucher, che passa da 10 a 15mila euro in particolare per le aziende del settore fiere, congressi, eventi.

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