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25 aprile, Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa all'Altare della Patria
«Tener viva la memoria di un periodo tra i più drammatici della nostra storia contribuendo in ampia misura a far conoscere e non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista». Alla vigilia del 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia già un chiaro invito al ricordo di chi si sacrificò per la Liberazione del Paese. Lo fa lodando l’impegno delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ricevute al Quirinale. E molto probabilmente lo farà anche martedì 25 aprile, durante le celebrazioni ufficiali.
Come riporta LaPresse, alle 9 del 25 aprile il capo dello Stato sarà all’Altare della patria per deporre una corona d’alloro, prima di spostarsi a Cuneo per onorare la memoria di Duccio Galimberti, capo partigiano assassinato dai fascisti a 38 anni. Dopo un intervento al teatro, l’inquilino del Colle si sposterà a Borgo San Dalmazzo per visitare e deporre una corona al museo e al Memoriale della deportazione. Come ultima tappa di questo viaggio nella memoria, il capo dello Stato andrà a Boves, teatro nel 1943 del primo eccidio nazista. Con Mattarella al Vittoriano ci saranno anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa e quello della Camera Lorenzo Fontana. Per la premier sarà l’unico appuntamento ufficiale annunciato e non si prevedono altri interventi, anche se circola l’ipotesi che possa esprimersi sul 25 aprile con una lettera a un quotidiano: una modalità non inedita per Meloni che, già a febbraio scorso, aveva scelto di dire la sua sul caso Cospito dalle pagine del "Corriere della Sera".
La Russa, invece, dopo le polemiche innescate dalle sue dichiarazioni sull’antifascismo, conferma la trasferta a Praga: qui, oltre a intervenire alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea, renderà omaggio al monumento dedicato a Jan Palach, eroe dell’opposizione al regime sovietico, per poi visitare il campo di concentramento nazista di Theresienstadt. A tentare di smorzare i contrasti, interviene anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano: «Noi siamo un grande popolo, capace di rimanere unito di fronte alle emergenze e che, all’occorrenza, oggi come ieri, è capace di superare ogni divisione e ogni contrasto per conseguire il bene dell’Italia e degli italiani», afferma in una nota il Cav, secondo il quale il 25 aprile è «la festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi!».
Come ogni 25 aprile, sarà anche una giornata di cortei, promossi dall’Anpi e da altre associazioni. I principali saranno a Roma e a Milano, uno al mattino e il secondo nel pomeriggio. Nel capoluogo lombardo sfilerà anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, mentre gli altri leader dell’opposizione parteciperanno ad altri eventi nella Capitale: il presidente del M5S Giuseppe Conte sarà al Museo della Liberazione di via Tasso mentre il leader di Azione Carlo Calenda scenderà in piazza del Pantheon per una manifestazione a sostegno della resistenza ucraina contro l’invasione russa. Matteo Renzi è invece atteso in piazza dell’Unità a Firenze. Quanto ai ministri, il titolare dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sarà a Subiaco per partecipare alle cerimonie ufficiali organizzate dal borgo in provincia di Roma. «Il 25 aprile rappresenta un momento significativo di libertà che viene descritta dalla Costituzione su cui ho giurato», ha spiegato al rientro dal Giappone, e «credo sia il tempo della massima unità possibile». La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella sarà a Pescara, il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, a Porta San Paolo con la comunità ebraica, il ministro della Difesa Guido Crosetto seguirà Mattarella in Piemonte, il ministro degli Esteri Antonio Tajani farà visita alle Fosse Ardeatine e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sarà a Palazzo Marino, a Milano. «Sarebbe ora che alcune date importanti come il 25 aprile e il primo maggio unissero e non fossero motivo di polemica, divisione. Farò un 25 aprile in famiglia, di memoria, di festa e di lavoro, perché avrò degli incontri nei territori», annuncia il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, atteso in alcuni comuni lombardi che andranno al voto alle prossime amministrative. E un invito alla pacificazione arriva anche dall’altro vicepremier Tajani: «Berlusconi ha chiuso il capitolo per tutti. Ha parlato da statista e da leader del centrodestra» e «chiedere gli esami del sangue ogni giorno a Giorgia Meloni è sbagliato. Vedo in giro molta voglia di strumentalizzare. Gli eroi della libertà sono di tutti gli italiani».