fondi europei
Pnrr, l'appello di Matteo Salvini: "Spendere tutto ma bisogna farlo bene"
Spendere tutto, ma spendere bene. È questo il leit motiv di Matteo Salvini ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Dal mio punto di vista stiamo recuperando ritardi sull’acqua, stiamo mettendo in sicurezza l’acqua in Italia, stiamo investendo miliardi di euro per risparmiare, trattenere e distribuire acqua ai cittadini e agli agricoltori. E poi le infrastrutture. Sto correndo come un matto da Nord a Sud, anche il 25 aprile saremo al lavoro, il 1° maggio saremo al lavoro, per sbloccare i cantieri, perché questo significa lavoro, velocità e sicurezza. Quindi soldi da spendere sì, entro il 2026, ma da spendere bene perché sono soldi a prestito». Anche Giorgia Meloni è voluta intervenire sui presunti ritardi del Pnrr.
«Sul Pnrr sento e leggo cose che non esistono. Come il ministro Fitto ha già spiegato in diverse sedi istituzionali, governo e maggioranza stanno lavorando con la Commissione europea per risolvere alcuni problemi strutturali del Piano. Ma il Pnrr, sia chiaro, non è un problema, ma una grande opportunità che il governo non si lascerà sfuggire, nonostante errori e ritardi che ha ereditato. Per questo siamo al lavoro per rimodulare il piano e risolvere le criticità, puntando su quei progetti per i quali i finanziamenti possono essere spesi entro la scadenza del Piano». Quanto al Superbonus: «Il governo - ha spiegato il presidente del Consiglio - ha avuto il coraggio di correggere un intervento che, per come era concepito, era sicuramente politicamente molto vantaggioso per pochi ma disastroso per i conti pubblici, che ha creato e rischiava di continuare a creare seri problemi alla finanza pubblica. La nostra scelta di portare il credito fiscale al 90% e bloccare il meccanismo della cessione del credito per i nuovi interventi, è stata una decisione doverosa e responsabile, preoccupandoci al contempo sempre di tutelare tutti i soggetti coinvolti, sia imprese sia cittadini, e di risolvere il problema dei crediti fiscali incagliati». Hanno suscitato polemiche le parole riportare da «La Stampa» del ministro alla Difesa Guido Crosetto che avrebbe detto che i soldi del Pnrr sarebbero troppi e che l’Italia non avrebbe le capacità per spenderli. In realtà nel suo intervento il ministro spiegava un concetto molto semplice: se prendiamo i soldi per fare un’opera dobbiamo completarla altrimenti l’Europa rivuole i soldi indietro. «Possiamo fare tutto con i fondi del Pnrr - ha spiegato Crosetto - tranne prendere i soldi per un’opera e finirla al 98%. Sennò, quei soldi, vanno restituiti all’Europa. E dovremmo completarla attingendo alle risorse del nostro bilancio».