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Decreto Lavoro il primo maggio, travaso di bile del Pd: "Provocazione"

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La scelta di varare il decreto Lavoro nella data simbolica del primo maggio in cui i sindacati e la sinistra cantano e ballano al consueto Concertone di piazza San Giovanni a Roma manda in tilt la sinistra. Il Pd è colpito nel vivo: "Il Consiglio dei ministri del 1 maggio, convocato per approvare il ’decreto Lavoro', sarà l’occasione per il governo di sbandierare un taglio temporaneo del cuneo fiscale con cui metterà una piccola, temporanea misura di qualche mese alla voragine della perdita del potere d’acquisto dei salari provocata dall’inflazione", si legge in una nota dei dem che denuncia: "Approvarlo il 1 maggio, nascondendosi dietro alle bandiere delle lavoratrici e dei lavoratori, è una provocazione e una grande presa in giro".

 

Un travaso di bile evidente, che prosegue così: "È lo stesso governo - riprende la nota dem - che con il Def invoca la moderazione salariale, non mette un euro sul rinnovo dei contratti pubblici e non si impegna a sollecitare il rinnovo dei contratti privati scaduti per più di 6 milioni di lavoratori. Nascosto nel decreto ci sarà invece un ulteriore aggravio della precarietà del lavoro, attraverso la facilitazione dell’uso e abuso dei contratti a termine, fino a 24 mesi, con la collaborazione di associazioni sindacali non rappresentative, le stesse che firmano i contratti pirata, o con quella dei consulenti del lavoro, che non sono certo un organismo di rappresentanza", e  via dicendo con critiche alla riforma del Reddito di cittadinanza. 

 

"Dalle parti del Pd e della sinistra targata Schlein si nota un certo nervosismo", dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti. "Il motivo è semplice: il governo Meloni con la scelta di portare in Cdm il prossimo primo maggio provvedimenti concreti per il lavoro, tra cui l’abbattimento del cuneo fiscale, ha smascherato anni e anni di demagogia e propaganda. Per loro la pacchia è finita", continua l'esponente meloniano che rimarca: "Quelli del Pd, avvezzi a riposarsi dopo un po' di fatiche congressuali, ritengono che il modo migliore per onorare il 1 maggio sia quello di partecipare a qualche concertone o festa vip. E dunque mal sopportano che ci siano una maggioranza e un Governo che il primo maggio possano occuparsi concretamente dei lavoratori anziché dirlo soltanto, possibilmente in qualche circolo radical chic", è la stoccata con evidente riferimento al "riposo" di Elly Schlein dopo l'elezione a segretaria dem e alla cena con Claudio Baglioni. 

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