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Sondaggi, quanto pesa la salute di Berlusconi su FI. Masia: dato rilevante
Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, nell'ultima settimana "ha avuto un rimbalzo", spiega Fabrizio Masia presentando come di consueto il sondaggio Emg-Different sugli orientamenti di voto ad Agorà, su Rai3, nella puntata di lunedì 17 aprile. FdI rispetto a sette giorni fa cresce dello 0,4 per cento e sale al 27. "Questa settimana in campo c'è anche lo stato di salute di Silvio Berlusconi che incide sui flussi di consenso nel centrodestra insieme alla questione dei migranti", spiega il sondaggista. Forza Italia infatti perde 6 decimi e scende al 7,6 per cento. Il Partito democratico è al 19,5 per cento (+0,2) e "ha una piccola espansione rispetto alle politiche. Il dato interessante è la tenuta del Movimento 5 Stelle", che cresce di due decimali e va al 17 per cento.
Insomma, "l'allargamento del Pd non è a sinistra ma è un recupero di elettorato" perso precedentemente dal partito ora guidato da Elly Schlein. "Ma tutto andrà verificato verso le prossime Europee e Amministrative", spiega il sondaggista. La Lega cede lo 0,3 e scende al 9,3 per cento, afferma Masia che sottolinea come il calo di Forza Italia sia "rilevante e non marginale, vedremo cosa succederà la prossima settimana".
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Altro aspetto interessante è quello che riguarda il Terzo polo. Non è chiaro se Carlo Calenda e Matteo Renzi "stiano ancora insieme", ma oltre alla rottura c'è da considerare che le vicende dei due leader hanno avuto "grande clamore mediatico" e per questo si registra una sostanziale tenuta. Azione e Italia viva insieme fanno registrare il 6,9 per cento, un decimale in più di sette giorni fa. "La scissione dei due partiti potrebbe dare una somma superiore rispetto al totale, ma si vedrà. Dalla prossima settimana testeremo separati" i due partiti, spiega il sondaggista che sul tema ha fatto un quesito ad ahoc ai suoi intervistati. Secondo il campione la responsabilità della rottura nel Terzo polo è da ascriversi a Renzi (30 per cento) più che a Calenda (16) anche se più della metà degli intervistati non risponde o non ha un'opinione in merito.