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Religione a scuola, interviene Valditara: “Nessuna potere di revoca della sospensione”
Una storia che ha fatto il giro d'Italia. Che ha indignato, diviso destra e sinistra. E riacceso il dibattito sulla religione all'interno della scuola pubblica italiana. Questo pomeriggio, dopo fiumi di parole, di prese di posizione e di distinguo, è giunta una nota ufficiale del Ministero dell'Istruzione e del Merito. In riferimento alla vicenda relativa alla maestra sospesa ad Oristano per aver fatto pregare dei bambini in classe, “il ministro non ha alcun potere di revocare provvedimenti disciplinari, può invece disporre ispezioni per verificare la correttezza dei procedimenti medesimi. La competenza disciplinare è esclusiva dell’amministrazione, non degli organi politici. Il ministro - prosegue la nota - si è immediatamente attivato per avere una relazione dettagliata sul procedimento disciplinare e sul fondamento delle accuse mosse alla docente”.
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Inoltre, precisa ancora il ministero guidato da Giuseppe Valditara, “l'amministrazione, su richiesta del ministro, ha altresì incaricato tre ispettori, scelti fra persone di particolare esperienza e competenza, affinché verifichino la regolarità del procedimento e la completezza dell’istruttoria. Ciò premesso - conclude la nota - si invita ad attendere serenamente l'esito delle verifiche, avendo fiducia nelle istituzioni”. La maestra ha fatto sapere, tramite i social, che quando rientrerà a scuola farà ancora pregare i suoi alunni. Un annuncio che è stato elogiato prontamente dal Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Brava, maestra”. Anche Vittorio Sgarbi ha detto che l’insegnante andrebbe premiata per aver coraggiosamente difeso i valori cristiani. Non va infine dimenticato che l'assessore all’istruzione della Regione Sicilia ha annunciato che vorrebbe avere l'insegnante come sua personale consulente.