svolta per la ripresa

Pnrr, Paolo Gentiloni è ottimista: "Fiducioso nel governo Meloni"

Adriano Bonanni

Sparge ottimismo sul Pnrr il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni. Al contrario dei suoi colleghi del Pd che tifano per il fallimento di Giorgia Meloni e dunque anche per quello dell’Italia, da lui arrivano parole di incoraggiamento per il governo. «C’è un margine certamente - ha spiegato a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio - Abbiamo già approvato la revisione di piani per tre Paesi, Lussemburgo Germania e Finlandia. Naturalmente si trattava di piani in relazione all’economia di questi Paesi meno importanti di quanto possa essere quello dell’Italia, della Spagna, della Romania e Portogallo, Paesi in cui il piano è molto importante. Quando arriveranno le proposte di emendamento da parte italiana la Commissione è pronta ad esaminarle con il massimo di collaborazione e di flessibilità». Insomma non c’è alcun pressing della Ue e soprattutto non c’è alcun atteggiamento ostile da parte di Bruxelles. Attualmente, ha proseguito il commissario, «stiamo discutendo l’erogazione della richiesta a fine dicembre e il fatto che su questa richiesta ci sia qualche settimana di ritardo non è un fatto eccezionale, nel senso che credo che sia avvenuto per 6-7 Paesi che, concordemente con la commissione, essendoci alcuni obiettivi da verificare più nel dettaglio, hanno accettato di prendersi 1-2 mesi in più». «Questo - ha spiegato ancora - è quello che sta avvenendo con la richiesta di fine dicembre, la prossima richiesta dovrebbe arrivare per fine giugno inizio luglio».

 

  

 

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Gentiloni smorza anche le polemiche sui tempi con cui verrà erogata la tranche del finanziamento per l’Italia: «Arriverà quando arriva, io sono ottimista però: le decisioni vengono prese quando la Commissione dà un parere favorevole e questo avverrà nel giro di pochissime settimane. E mi auguro senza difficoltà tenendo conto che la stragrande maggioranza degli obiettivi sono già raggiunti» anche se «poi ci vuole l’approvazione finale». «Io non sono preoccupato affatto per l’erogazione richiesta a fine dicembre penso che i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti - ha proseguito - Vedo grandissima buona volontà da parte del governo, sappiamo tutti come l’assorbimento di risorse così ingenti non sia facile in Italia e quindi man mano che il piano va avanti la strada diventa più impegnativa, ma anche più risolutiva dal punto di vista economico». Ma per Gentiloni è tutta l’economia che si sta riprendendo e che spinge a una visione incoraggiante. «Il contesto economico è di grande incertezza ma c’è voglia di crescita, di ripresa - è stato il ragionamento - Non siamo destinati alla recessione, ci sono anzi delle notizie incoraggianti come il calo dell’inflazione, il calo dei prezzi dell’energia, un mercato del lavoro che tiene. Un contesto in cui quindi se si lavora bene soprattutto sul Pnrr penso che si possa dare un contributo alla ripresa di una crescita sostenibile in questo Paese. Abbiamo creato in Europa dal dicembre 2019 a oggi 4,7 milioni di nuovi posti di lavoro e moltissimi sono nati anche in Italia. Inoltre abbiamo un dinamismo del nuovo sistema di imprese che si adatta a situazioni incerte e difficili con maggior forza di altri sistemi comparati».