economia
Pnrr, il presidente di Confindustria, Bonomi, dà ragione a Meloni: piano sbagliato da Conte
Il presidente di Confindustria dà ragione a Giorgia Meloni sul Pnrr. Gli errori che sono nel Piano non sono certo frutto di questo governo ma di quelli che lo hanno preceduto. E in particolare quello di Giuseppe Conte. «Nel Pnrr è stata fatta una serie di interventi a pioggia e non sono state concentrate le risorse sui progetti che davvero servivano al Paese, un Paese che tra l’altro non ha un track record positivo nella realizzazione delle opere pubbliche - ha spiegato intervenendo a Skytg24 Live in Napoli - Questo è un Paese che ha poca memoria, se torniamo indietro nel tempo e pensiamo al Governo Conte, quando si discuteva della realizzazione del Pnrr, Confindustria era stata molto critica perché non vedeva in quel piano la realizzazione dello spirito stesso del piano, uno strumento per spingere l’economia usciti dalla crisi pandemica».
Bonomi ricorda anche che Confindustria aveva chiesto all’esecutivo di Mario Draghi una rimodulazione del Piano. «L’abbiamo dichiarato quando si discuteva già della presentazione del progetto e l’abbiamo chiesta, attirandoci anche qualche strale di qualche ministro. Però era evidente che c’era un problema e bisognava intervenire, ma bisognava intervenire subito. Io temo che, se la Commissione come ha dichiarato non vuole venir meno alla scadenza naturale del piano, noi entro il 2026 avremo delle grandi difficoltà». «Siamo di fronte a un bivio - ha aggiunto Bonomi - e bisogna essere onesti intellettualmente: scegliere quei progetti che sono essenziali per il Paese e creano Pil potenziale, perché ricordiamoci che quest’anno tutti dicono che cresceremo tra il 0,4 e il 0,8 e non è una crescita che ci entusiasma». «Ricordiamoci però - ha concluso - che non sono soldi gratis, è un debito che l’ultima rata la pagherà un 18enne che oggi ancora non è nato. Stiamo aggravando nuove generazioni con un debito importante».
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Il governo intanto sta lavorando proprio a un decreto sul Pnrr da portare nel prossimo Consiglio dei Ministri. E il responsabile delle Finanze Giancarlo Giorgetti, intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio, anticipa alcune delle misure che potrebbe contenere. «Si sta valutando un provvedimento per migliorare l’organizzazione della struttura della Pubblica Amministrazione per il Pnrr. Le garanzie sono invece allo studio del Mef: è una proposta che vorremmo portare anche in Europa per contribuire a migliorare il sistema che permette alle imprese, soprattutto quelle che affrontano grandi progetti infrastrutturali, di avere un sistema più "friendly", e di avere la possibilità, quantomeno, di partire con il cantiere, altrimenti oggi diventa complicato».
Per quanto riguarda il Pnrr Giorgetti garantisce che si tratta di una «priorità del governo. Concordo tuttavia sulla necessità di effettuare un’analisi che consenta di avere un quadro preciso sulla realizzabilità complessiva degli interventi previsti per migliorare, quanto possibile, gli aspetti più problematici e nel caso rivedere i piani iniziali. Per me è una posizione non nuova, già espressa in qualità di ministro dello Sviluppo economico». Osservo in questi giorni - ha concluso - polemiche che non hanno alcun senso. Rispetto all’impostazione iniziale c’è stato lo scoppio di una guerra nel cuore dell’Europa con i riflessi in materia. E se proprio vogliamo trovare una causa della difficoltà di implementazione del Pnrr dobbiamo trovarlo semplicemente nello stress a cui abbiamo sottoposto la struttura burocratica della pubblica amministrazione che probabilmente non era e non è all’altezza di sostenere questo tipo di choc di domanda».