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Meloni presenta la riforma e smonta le accuse: “Il nuovo fisco sarà amico dei cittadini”

Edoardo Romagnoli
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Giorgia Meloni annuncia la riforma del fisco nel suo consueto appuntamento social «appunti di Giorgia». Una riforma che avviene a 50 anni dall’ultima volta in cui un governo ha messo le mani sul sistema fiscale. È la prima a partire, tra le grandi riforme che l’esecutivo si è prefissato di portare avanti, e punta «a liberare le energie di questa nazione, per costruire un sistema più giusto, più efficace e più efficiente». Meloni ha spiegato che «riguarda le tasse, il rapporto tra lo Stato e i contribuenti. Abbiamo licenziato nel Consiglio dei ministri la legge delega che tra i tipi di strumenti normativi è come se fosse una specie di cornice, e abbiamo 24 mesi massimo per completarla». Qual è l’obiettivo principale di questa riforma? Il primo è sicuramente «abbassare le tasse per tutti, con particolare attenzione ai redditi bassi e medi con una progressiva riduzione delle aliquote Irpef» ha detto il presidente del Consiglio. Secondo: mettere ordine. Ordine in «quella giungla di detrazioni, deduzioni, esenzioni, crediti d’imposta che costano allo Stato italiano ogni anno circa 125 miliardi di euro» ha sottolineato Meloni. Terzo: incentivare il lavoro e sostenere i salari.

 

 

Durante la diretta social il premier ha voluto rispondere a chi aveva accusato il governo di voler far passare una sorta di condono fiscale. «C’è una norma che proroga i termini per regolarizzare la propria posizione a chi ha un contenzioso che proroghiamo fino all’autunno. È un altro passo verso la tregua fiscale. C’è anche una norma che adegua alla nostra tregua fiscale le attuali norme penali. Poiché è stata fatta su questo tema molta polemica e confusione, particolarmente nel caso di chi ha un contenzioso con lo Stato per omesso versamento, che l’opposizione dice abbiamo introdotto un condono tributario penale, perché noi di condoni non facciamo, vorrei dire che questo è falso» ha chiarito.

 

 

In realtà, ha spiegato Meloni, con la tregua fiscale il governo ha previsto una «rateizzazione dei pagamenti di chi vuole adeguarsi». In pratica il processo rimane sospeso fino a quando l’Agenzia delle Entrate non conferma che le rate che devi pagare «le stai pagando regolarmente». Il nuovo fisco sarà «amico» del cittadino perché, ha spiegato il presidente del Consiglio, «ci sarà una ragione se negli ultimi anni noi abbiamo preso provvedimenti sempre più restrittivi, ma fondamentalmente il livello della evasione fiscale è rimasto sempre attorno ai cento miliardi di euro l’anno. Evidentemente la repressione e basta non funziona. Evidentemente l’approccio deve essere un approccio diverso. Cioè fondato sulla responsabilità». La riforma punta quindi a «riscrivere lo statuto del contribuente, vogliamo dare equità e certezza a chi paga le tasse, vogliamo semplificare e vogliamo ovviamente contrastare l’evasione fiscale, ma con la collaborazione dei contribuenti invece che investendo tutto sulla vessazione e sulla repressione» ha concluso Meloni.

 

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