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Guerra in Ucraina, Zelensky omaggia Meloni: “Grazie per il sostegno”

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Vladimir Putin ammette in pubblico che le «sanzioni illegittime» imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca potrebbero «a medio termine» avere un impatto negativo sul Paese. Una conseguenza che, in ogni caso, non ferma i piani del Cremlino. Mosca infatti continua a ribadire che gli obiettivi della ’operazione militare speciale' verranno raggiunti e, al momento, la via diplomatica «è impossibile». Pertanto la Russia si prepara con «fermezza, fiducia, concentrazione e unità intorno al Presidente» a combattere una «guerra ibrida» con l’Occidente che durerà a lungo perché quest’ultimo «non vuole fermare il conflitto». 

 

 

Sul fronte ucraino invece Volodymyr Zelensky sente Giorgia Meloni. Una «telefonata produttiva» racconta il leader di Kiev che ringrazia gli «amici italiani» per il sostegno. Il presidente del Consiglio, dal canto suo, conferma il supporto a Kiev e la necessità di perseguire «una pace giusta» per la risoluzione del conflitto. In tema di pace Zelensky continua a cercare una sponda da parte della Cina. Il leader di Kiev fa sapere di aver invitato Xi Jinping in Ucraina e di essere «pronto a parlare con lui». Secondo Zelensky la visita del presidente cinese a Mosca della scorsa settimana «non è stata positiva» per la Russia. Che Pechino possa giocare un ruolo chiave nella risoluzione del conflitto lo conferma anche Mikhaylo Podolyak. L’influente consigliere del presidente Zelensky, contattato da LaPresse, parla del «dialogo diretto» con Xi come unica via per «fare chiarezza» sulla situazione del conflitto e «le azioni aggressive della Russia». Intanto in Ucraina resta alta l’attenzione intorno alla centrale di Zaporizhzhia. Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, fa sapere che la situazione presso l’impianto, dove oggi si è recato in visita, «non sta migliorando», anzi le ostilità «si stanno intensificando». Per questo l’agenzia è al lavoro per trovare «misure realistiche» tali da «evitare disastri». 

 

 

Kiev intanto annuncia di essere pronta al contrattacco sul campo «a ridosso dell’estate», anche grazie ai tank Leopard che stanno arrivando dall’Occidente. In attesa delle armi richieste l’attenzione resta concentrata su Bakhmut dove la battaglia infuria. Secondo il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, lo scontro ha «praticamente distrutto l’esercito ucraino» e anche l’esercito privato di mercenari del magnate russo è «malconcio». Un «parziale successo» russo nella città del Donbass è confermato anche dalle truppe ucraine che, tuttavia, dicono di essere ancora «coraggiosamente» in possesso della città dove hanno respinto «numerosi attacchi nemici». Giallo infine sull’esplosione registrata nei pressi di una base russa in Crimea resa nota dai media ucraini. Secondo le autorità locali la causa è l’abbattimento di un drone da parte della contraerea.

 

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