Giovanni Donzelli e la profezia sull'Italia: tra 5 anni rivincerà Meloni
Donzelli attacca la sinistra. Continuamente nel fraintendimento di essere la depositaria delle patenti di democrazia. Il deputato di Fratelli d'Italia non fa sconti e bastona i dem. Nell'intervista concessa a Il Messaggero fa anche una profezia sul futuro governo dell'Italia: tra 5 anni Meloni verrà confermata alla guida di Palazzo Chigi. «Non accettiamo patenti di democrazia dalla sinistra. La patente casomai ce l’hanno data gli italiani alle urne» e «per la prima volta dopo tanto tempo si è formato un governo che fa politica, che non si nasconde dietro ai tecnici e che rappresenta la volontà della maggioranza degli elettori». Tra cinque anni «rivincerà Giorgia Meloni, ne sono certo» e «l’unica crisi che vedo è quella delle opposizioni che si presentano con quattro mozioni sull’Ucraina e che, ogni giorno, chiedono le dimissioni di un ministro diverso». Così Giovanni Donzelli, deputato di FdI e responsabile organizzazione del partito, in un’intervista a Il Messaggero.
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Errori di comunicazione su Cutro e Fosse Ardeatine? «Per la sinistra è un errore di comunicazione tutto quello che a loro non piace - risponde Donzelli - Non inseguiremo il Pd, non siamo disponibili a dire cose solo per fargli piacere. L’unica cosa che sanno fare è polemizzare sul secolo scorso: tanto qualunque cosa dica Meloni, a loro non basta mai...La sinistra non ha la supremazia morale o democratica, non sono loro a dare bollini verdi». Sul cambio del capogruppo alla Camera e il ridimensionamento di Ronzulli, Donzelli aggiunge: «Nel centrodestra c’è grande compattezza nei Cdm e anche in Parlamento. Poi ci possono essere opinioni diverse su alcuni punti specifici ma non ho mai visto nessuno degli alleati mettere il bastone tra le ruote del governo». Quanto al polverone alzato sul caso Cospito: «È giusto che decida la magistratura ma sono contento che il governo non abbia ceduto alle minacce degli anarchici», ha detto il deputato di Fratelli d'Italia. Ridirebbe quello che ha detto in Aula? «Certo che sì. Vorrei chiedere al centrosinistra se porterebbe di nuovo avanti 45 giorni di sollevazione popolare per scoprire poi che il giurì d’onore dà ragione a noi».