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Sondaggi: l'effetto Schlein è finito. Fiducia, campanello d'allarme per Meloni

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Calma piatta nei partiti con l'effetto Schlein che è ormai finito per il Pd, mentre la fiducia nella premier Giorgia Meloni e nel governo subisce un calo. È quanto emerge dal sondaggio Dire-Tecnè pubblicato sabato 25 marzo con interviste effettuate il 23 e 24 marzo 2023 su un campione di mille persone. La presidente del Consiglio gode dell'apprezzamento del 57% degli intervistati che dice di avere fiducia in lei. Il dato, tuttavia, è in calo dell’1,4%. Sale di 1,3 punti, invece, chi dice di non aver fiducia in Giorgia Meloni: la percentuale è del 38,5%. I "non sa" sono il 4,5%. Discorso analogo per il governo nel suo complesso. Il 49,5% degli interpellati ha fiducia (-1,3 rispetto a una settimana fa); il 43,5% dice invece di non averne (+1,1). La percentuale di "non sa" è 7,1%.

 

Scostamenti che, a quanto pare, non si ripercuotono più di tanto sul consenso ai partiti. Gli orientamenti di voto registrati dal sondaggio vedono Fratelli d'Italia al 30 per cento (perde lo 0,1 rispetto a sette giorni fa). Il partito di Meloni è di gran lunga il primo del panorama politico. Ha un brusco ridimensionamento la risalita del Partito democratico  che nell'ultima settimana cresce dello 0,2% e si attesta al 19,8%.

 

Della stessa misura cala il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che scivola al 15,6%.  La Lega è stabile all’8,8%, mentre Forza Italia stacca il Terzo polo: il partito azzurro resta fermo al 7,2%, mentre l’alleanza Azione-Italia Viva perde 0,1 e scende al 7,1%. L’Alleanza Verdi Sinistra si attesta al 3,1% (+0,1). Più Europa è al 2,4% con (-0,1).

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