tutti contro tutti
Pd, la fronda della minoranza è senza fine: altro terremoto interno, caos su Bonaccini
Tutti contro tutti nel Partito democratico. L’elezioni di Elly Schlein a segretaria e la successiva nomina di Stefano Bonaccini a presidente non hanno affatto placato le tensioni interne e le profonde diversità tra le numerose aree presenti in casa dem, con i mal di pancia che nessuno nasconde più. In particolare lo scontro, viene riferito da Repubblica, è sulla volontà della nuova leader di sostituire i capigruppo di Camera e Senato con due suoi fedelissimi, Francesco Boccia e Chiara Braga. Una scelta che sta portando ad un vero e proprio terremoto.
In primis a capitolare è la minoranza di Bonaccini, con diverse defezioni nella video-riunione in programma oggi per discutere proprio della questione nomine. “Niente contro Stefano, ma io sono anni che predico che è sbagliato correntizzare il partito e i gruppi, quindi non ci sarò” l’annuncio nelle chat dem di Marianna Madia. Parole sul cui senso concordano Lia Quartapelle, Anna Ascani e molti lettiani capitanatati da Marco Meloni. “Se lei insiste col tandem secco Boccia-Braga, prendere o lasciare, noi daremo il nostro contributo, ma tenendoci le mani libere", la rivelazione di un senatore che preannuncia l’opposizione interna.
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Ma quelli nell’area Bonaccini non sono gli unici tormenti. Schlein viene criticata per essersi “sottomessa” ad un capobastone come Dario Franceschini, che ha già fatto incetta di poltrone nella direzione e al quale sarebbe assicurata pure la presidenza a Montecitorio. Il tutto lasciando a bocca asciutta altri big, soprattutto quelli più a sinistra, come Peppe Provenzano, Nicola Zingaretti e Andrea Orlando. Inoltre Boccia non viene ben visto dai riformisti di Lorenzo Guerini, che lo considerano “la quinta colonna di Giuseppe Conte e sarebbero perciò tentati di non votarlo. Proponendo, ma lo si deciderà oggi pomeriggio, una candidatura alternativa. Una conta - spiega Repubblica - vecchio stile, che al Senato potrebbe vedere contrapposto Graziano Delrio all'ex ministro per gli Affari regionali”.