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Sondaggio choc, tsunami a sinistra: chi sparisce con l'effetto Schlein

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Le primarie e l'elezione di Elly Schlein alla segreteria hanno dato una boccata d'ossigeno ai consensi del Pd. Svuotando però l'alleanza Verdi-Sinistra e rubando non poche preferenze al Movimento 5 Stelle. Insomma, a sinistra c'è fibrillazione. Nell'ultimo sondaggio politico di Bidimedia presentato venerdì 17 febbraio si notano scostamenti importanti negli orientamenti di voto rispetto alla rilevazione di un mese fa. Il Partito democratico avanza del 2,2 per cento e cresce al 18,7. Verdi-Sinistra torna sotto il tre per cento (2,9, -0,7) mentre il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte perde un punto secco e cala al 16 per cento. 

 

Nel centrodestra perde terreno il partito della premier Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, che tuttavia è sempre di gran lunga la prima forza politica dello scacchiere (28,1 per cento, -0,8). Scatto importante della Lega che sale al 9,2 per cento in virtù di una crescita dello 0,6 per cento. Stabile Forza Italia al 7,1 per cento, dietro Azione-Italia viva ferma all'8,4. Dietro +Europa (2,6 per cento) nessuno raggiunge il due per cento. La fiducia nel governo Meloni è stimata al 40 per cento (-2), con un rafforzamento nell'ambito degli elettori della coalizione di centrodestra (90 per cento, +5). 

 

Dicevamo dei flussi di consenso all'interno della galassia del centrosinistra. Nella rilevazione Bidimedia spicca una domanda interessante agli elettori dei diversi partiti: con Schlein segretaria prenderebbe in considerazione l'idea di votare il Pd? Ebbene, il 54 per cento degli elettori di Verdi-sinistra afferma che lo farà "molto o abbastanza probabilmente". Un salasso per Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Il 30 per cento è pronto invece a "tradire" +Europa, stessa percentuali degli elettori che potrebbero mollare Unione popolare di Luigi de Magistris. Brutte notizie per Conte: il 16 per cento dei sostenitori M5s potrebbe presto preferire Schlein. Se si dovesse verificare questo svuotamento dei partiti di sinistra in favore dei dem, il Pd potrebbe toccare il 24,7 per cento. Insomma, un ritorno al bipolarismo. 

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