intervista

Dritto e rovescio, Tajani smonta Schlein: "Attacchi e nessuna proposta concreta"

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Paolo Del Debbio nel corso di Dritto e rovescio, su Rete 4, commenta il primo confronto alla Camera tra la premier Giorgia Meloni e la neosegretaria del Pd, Elly Schlein. "La conosco bene e ho anche stima nei suoi confronti, siamo stati al Parlamento Europeo assieme - afferma Tajani - fa il suo dovere ma non ha proposte concrete, attacca soltanto". Come ad esempio sul salario minimo, tema "scippato" dai dem al Movimento 5 stelle: "Come chiede l'Ue, deve essere realizzato nei Paesi dove non c'è una contrattazione collettiva che non arrivi all'80 per cento". E questo non è il caso dell'Italia. 

 

  

Tra i temi trattati c'è quello del via libera in Cdm al Ponte sullo Stretto di Messina: "Una vittoria importante dopo tanti blocchi", dice il capo della diplomazia italiana, "oggi finalmente il governo di centrodestra porta a termine quel progetto e l’anno prossimo si potranno cominciare i lavori". Il vicepremier ricorda che "aveva iniziato Silvio Berlusconi a dare vita a un grande progetto". "Sarà una grande opportunità", afferma Tajani ricordando che realizzare il ponte "significa creare tanti posti di lavoro, turismo, lottare contro il cambiamento climatico ridurre le emissioni di Co2: un grande progetto infrastrutturale che permetterà all’Italia di essere ancora più competitiva". 

 

 Sul tavolo anche il dossier migranti: "Certamente i mercenari di Wagner agevolano i flussi perché notiamo che la gran parte degli immigrati irregolari che arrivano provengono da quei Paesi africani dove c’è una forte presenza" del gruppo militare privato, spiega Tajani. Ma "oltre a Wagner ci sono condizioni molto complicate c’è il caso dell’Afghanistan, pensiamo quello che succede in Iran, pensiamo a quello che succede in Libia dove non si trova un accordo, pensiamo alla Tunisia che sta vivendo un momento economico molto complicato". "Noi stiamo lavorando tantissimo per aiutare la Tunisia e tutta l’area dell’Africa subsahariana dove ci sono momenti di grande difficoltà a causa del cambiamento climatico - continua il vice premier e ministro degli Esteri - tutta la serie di cause che spingono queste persone a fuggire ed andare verso il nord, ci sono due corridoi uno è quello del Mediterraneo e un altro è quello dei Balcani". "Domani sarò in Slovenia e Croazia - annuncia Tajani - anche per affrontare il tema del corridoio dei Balcani perché anche da li arrivano attraverso la frontiera con il Friuli Venezia Giulia".