Parla Sala
Figli delle coppie omogenitoriali, il caso Milano fa divampare la polemica politica
Una polemica che sta divampando in tutta Italia. Scaturita da una decisione controversa di un sindaco e dallo stop imposto dal prefetto. Da Milano la questione del riconoscimento dei figli delle coppie di omosessuali o lesbiche sta facendo il giro dello Stivale. “Dovrebbe essere il legislatore a consentire con legge come avviene in altri Paesi anche europei, ad esempio in Spagna e Danimarca, la registrazione del figlio di coppia dello stesso sesso a prescindere dal più oneroso e ad oggi davvero travagliato procedimento dell'adozione in casi particolari”. Parole nette e perentorie, quelle pronunciate da Giuseppe Sala. Il sindaco meneghino ha commentato così, su un podcast, lo stop imposto al Comune alle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali.
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Una presa di posizione resa nota dal prefetto di Milano, Renato Saccone. Un input giunto dopo una serie di controlli del Ministero degli Interni. Nello specifico, la Prefettura, per chiedere l’interruzione delle trascrizioni, ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione medicalmente assistita, consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso. “Su tutta la vicenda della trascrizione all’anagrafe di minori come figli di coppie omosessuali, solo oggi Sala ha detto una cosa giusta, ovvero che ne farà una sua battaglia politica - ha sottolineato Matteo Forte, consigliere comunale di Fratelli d’Italia - Non è condivisibile, ma almeno è legittimo. Per quanto riguarda il resto, ciò che emerge è che lui ha piegato il diritto alle sue battaglie ideologiche”.
Di tutt'altro avviso il deputato del Partito Democratico Alessandro Zan. “La circolare del Viminale conferma l’ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità lgbtqia+. L’Unione Europea chiede anche all’Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell’Ungheria di Orban”. Una polemica che, da Milano, si sta spostando su un piano nazionale. E rischia di infuocare l'estate che verrà.