l’aria che tira
L’Aria che Tira, scontro di fuoco Gardini-Bonafè: “A Firenze slogan da brividi”
La neosegretaria del Pd, Elly Schlein, e il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, prima si abbracciano, poi si mettono in disparte e parlano a lungo, fitto fitto, così che nessuno li senta. La piazza fiorentina antifascista, con la manifestazione nata dopo l’aggressione agli studenti del liceo Michelangiolo, ha fotografato un’alleanza possibile. “No alla violenza squadrista”: è stato questo il motto su cui è stata costruita la giornata di sabato 4 marzo. L’argomento incendia lo studio di “L’aria che tira”, talk show di LA7. Elisabetta Gardini, deputata di Fratelli d’Italia, svela un retroscena: “Ho sentito slogan da brivido”. Subito arriva la smentita di Simona Bonafè, parlamentare per il Pd: “Io c’ero e non li ho sentiti”.
Firenze capitale dell’antifascismo: dopo l’aggressione davanti al liceo Michelangiolo e le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sulla lettera della dirigente scolastica del liceo “Leonardo Da Vinci”, sindacati e associazioni sono scesi in piazza nel pomeriggio di sabato 4 marzo per una manifestazione a difesa della scuola e della Costituzione. Il corteo antifascista è stato supportato anche da Elly Schlein, segretaria del Pd, e Giuseppe Conte, presidente del M5S. “Noi saremo in tutti i luoghi dove occorre contrastare le diseguaglianze sociali, quelle territoriali, di genere e generazionali, ed è un grande piacere essere in una piazza così piena, vuol dire che c’è ancora vita e che quei metodi squadristi non passeranno”, ha detto Schlein alla folla. La vicenda viene ampiamente dibattuta a “L’aria che tira”, programma condotto da Myrta Merlino. Elisabetta Gardini, in collegamento, ha avanzato una ricostruzione dei fatti diversa da quelle circolate: “Ho sentito slogan da brivido. Inneggiavano alle Foibe, a Tito. Non è la festa della democrazia. Non ho sentito parole di condanna”.
Simona Bonafè, parlamentare per il Pd, ha chiarito subito: “Abbiamo condannato questi ragazzi anche noi”. Gardini ha continuato: “I ragazzi dicevano ‘uccidere i fascisti non è un reato’”. Bonafè ha controbattuto: “Partiamo da questo presupposto: gli atti di violenza vanno condannati. Io c’ero e questi slogan non li ho sentiti”.