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Emergenza migranti, giovedì Cdm a Cutro per la stretta contro gli scafisti

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Lo aveva anticipato in occasione della missione ad Abu Dhabi, e adesso è ufficiale: Giorgia Meloni riunirà il Consiglio dei ministri giovedì pomeriggio a Cutro. Il governo al completo sarà quindi sul luogo della tragedia in cui domenica 26 febbraio hanno perso la vita decine di migranti (finora 70 le vittime accertate) provenienti principalmente da Afghanistan, Pakistan, Siria e Iran. Il barcone era partito dal porto di Smirne per uno dei tanti viaggi della speranza sulla rotta turca, la più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area.

Come riportato da LaPresse, l’ordine del giorno del Cdm ancora non è stato comunicato da Palazzo Chigi ma ovviamente sul tavolo ci sarà il dossier legato ai flussi migratori. La seduta, secondo quanto si apprende, non sarà solo di «presenza» e sarà incentrata su alcuni provvedimenti concreti, «l’inizio di un percorso articolato sul tema». Dopo il naufragio al largo delle coste calabresi sarebbe allo studio una ulteriore stretta contro gli scafisti. Meloni, inoltre, farà una visita di valore «simbolico», per rendere omaggio alle vittime le cui salme si vorrebbe rimpatriare, a spese dello Stato, nei diversi Paesi d’origine. Il Cdm sarà preceduto dall’informativa che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, terrà martedì e mercoledì nelle aule di Camera e Senato. Giovedì mattina poi il titolare del Viminale sarà impegnato a Bruxelles per la riunione del Consiglio europeo dei ministri dell’Interno.

 

 

 

Oltre a comunicare la convocazione del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi ha poi smentito le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa relative a una convocazione di Piantedosi da parte della Meloni e a presunte divergenze sulla linea interna al governo sull’immigrazione. Insomma, mentre le opposizioni continuano ad attaccare, la linea sembra quella di voler provare a far scemare i toni della polemica su una tragedia che, come ricordato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «ha commosso l’intero Paese». Il Capo dello Stato, intervenendo a Potenza in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli studi della Basilicata, ha sottolineato il fatto che «quei profughi afghani hanno fatto tornare anzitutto in mente quanto, quasi 2 anni fa, il nostro Paese ha fatto nel momento in cui i talebani occupavano Kabul, per portare in Italia non soltanto i nostri militari lì in missione ma tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione. Li abbiamo tutti accolti qui in Italia, non abbiamo lasciato nessuno». «Questo - ha aggiunto Mattarella - ci fa tornare alla mente le immagini tv della grande folla di afghani all’aeroporto di Kabul che imploravano un passaggio in aereo per recarsi altrove. Ci fa quindi comprendere il perché intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare con sofferenza come sempre avviene la propria terra, per cercare un avvenire altrove, per avere possibilità di un futuro altrove». Ecco perciò che «di fronte all’evento drammatico che si è consumato» vicino Crotone, ha spiegato Mattarella, «ma ancor più a quel che questo raffigura, di condizioni drammatiche in quello come in altri Paesi, il cordoglio deve tradursi in scelte concrete e operative da parte di tutti, dell’Italia per la sua parte, dell’Ue, di tutti i Paesi che ne fanno parte, perché questa è la risposta vera da dare a quello che è avvenuto a queste condizioni, che con violazioni dei diritti umani e della libertà colpiscono tutti, in qualunque parte del mondo».

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