incredibile
L'ultima della sinistra su Schlein-Meloni. "Vecchia?" Ferrara silenzia De Gregorio
L'elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd ha mandato in solluchero la galassia dem più a sinistra. Tan to suggestiva quanto scontata è la contrapposizione tra la neo-segretaria del Pd e la premier Giorgia Meloni che ha fatto scorrere fiumi di inchiostro. Giuliano Ferrara, in un editoriale pubblicato su Il Foglio, prende di mira quanto scritto da Concita De Gregorio: "Non ha torto quando scrive che Schlein invecchia Meloni. Lo scrive con brio e una certa effervescenza da brava cronista di moda e, come dicono adesso, di beauty. Ma che cosa significa?", si chiede il fondatore del quotidiano. Dietro Schlein non si sono "Lenin Stalin Gramsci Togliatti Longo Berlinguer", scrive Ferrara, "e De Gregorio si appunta maliziosa che una viene dal fascismo e l’altra non viene dal comunismo, al massimo le si può attribuire come legato il pur encomiabile Romano Prodi, ministro con Andreotti e capo dell’Ulivo con il popolo dei fax. Dalla parte di Elly c’è una equivoca autodissoluzione degli apparati a vantaggio di una reincarnazione dei faxisti via digitale + gazebo".
Insomma, certe categorie vengono usate solo per gli avversari politici a prescindere dal genere. Poi c'è il fatto della "vecchiaia". "Questo pienone del secolo scorso ovvero Meloni invecchiata, lei campione di apparati morti e retoriche e memorie e sezioni che risorgono e si rilanciano e trovano la Terra Promessa invece di autodissolversi, è una zavorra della rivale naturale di Schlein, la fondatrice nazional-vernacolare dei Fratelli dominati dalla Sorella? Ci andrei piano", scrive Ferrara.
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"La sostanza è questa, car* De Gregorio: ci sono giovani e giovanotte che s’invecchiano e rassicurano, e ci sono ragazze che cantano e ballano per entusiasmare" scrive Ferrara in riferimento a Sanna Marin. "Non so a chi sarà dato di contendere con successo il governo della casa comune e non lo sai nemmeno tu, tu quoque cosmopolitan ibero-italiana".