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Primarie Pd, la profezia di Matteo Renzi: il vero sconfitto è il M5S

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Le primarie del Partito Democratico sono appena finite ma già si delineano gli scenari della futura politica italiana. Uno dei primi a parlare è Matteo Renzi che gongola per la vittoria di Schlein. Secondo il leader di Italia Viva, infatti, ora si aprono spazi insperati per il Terzo Polo che potrà diventare il vero polo riformista della politica italiana. Discorso diverso, invece, per il Movimento Cinque Stelle che si scontrerà con la nuova linea dem e potrebbe avere la peggio. «Nel settembre 2019 la scissione ha iniziato un percorso che la vittoria di Schlein ha chiuso. Oggi il Pd riformista non esiste più. Esiste un partito di sinistra sinistra che merita rispetto e che diventerà competitor diretto del Movimento Cinque Stelle. Complimenti a Elly per la vittoria, per noi adesso si apre una stagione entusiasmante». Così Matteo Renzi al Messaggero per il quale «un partito riformista era possibile fino al giorno prima delle primarie. Diventa necessario e urgente il giorno dopo la fine della stagione riformista nata al Lingotto». Perché a voi dovrebbe andare meglio di quanto non è andata in passato a Monti o ad altri che ci hanno provato? «Perché Monti era un leader tecnico stretto tra la leadership di Berlusconi e quella di un Pd ancora riformista. Noi ci mettiamo un alto tasso di politica e stiamo in uno spazio dove da un lato c’è Meloni, dall’altro c’è Schlein. Per i prossimi mesi non si muoverà una foglia. Ma con le Europee lo spazio a nostra disposizione crescerà in misura esponenziale fino al voto per Strasburgo. Ci attende una fase realmente esaltante di semina oggi e di raccolta domani».

 

 

 

Con Schlein segretario, cosa resta del Pd renziano? «Assolutamente nulla. E tutto sommato meglio così per tutti. Per lei, che ha fatto dell’antirenzismo una bandiera ma anche per noi. Il JobsAct non ha creato il precariato ma ha creato 1.2 milioni di posti di lavoro di cui la metà a tempo indeterminato. Ma se non leggi i numeri significa che hai un pregiudizio non un giudizio». Che fine faranno i Cinquestelle? «Penso siano i veri sconfitti delle primarie. Con Schlein ci sarà una competizione interessante. Vedremo chi prevarrà. E il primo banco di prova sarà la posizione sull’Ucraina, poi sul reddito di cittadinanza e le sue truffe, poi sul termovalorizzatore di Roma. Elly ha vinto, brava. Ma il difficile per lei inizia ora. E forse anche per Conte».

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