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Giorgia Meloni, missione in India: nuovi accordi dopo le crisi diplomatiche

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Giorgia Meloni sta preparando il suo viaggio India dove domani incontrerà, a lhi, il Primo Ministro Narendra Modi per un bilaterale e poi parteciperà a un incontro di cortesia con la Presidente della Repubblica Droupadi Murmu. Infine interverrà all'apertura della VII edizione della conferenza Raisina Dialogue. Il vertice riguarderà soprattutto temi economici e, in particolare, il rafforzamento della collaborazione fra Italia e India nel settore della difesa.

«Sul tavolo c’è un accordo generale fra i due Paesi sulla cooperazione bilaterale nel settore della difesa», ha rivelato una fonte diplomatica al quotidiano The Hindu. Le forze armate indiane sono tra le più grandi al mondo per numero di effettivi (1 milione 458 mila membri nel 2020) ed è in corso una generale modernizzazione degli equipaggiamenti. Nel 2020 le spese militari sono state pari al 2,9% del Pil.

Il Paese, che dispone di numerose testate nucleari, non ha aderito al trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia può certamente puntare a conquistare importanti commesse, soprattutto dopo la revoca a fine 2021, da parte di New Delhi, del divieto all’export che era stato deciso nei confronti di Leonardo nel 2015, in seguito al caso di presunta corruzione di funzionari indiani da parte di Agusta Westland per la fornitura di 12 elicotteri AW-101 VVIP (vicenda per la quale gli ex manager di Agusta Westland e Finmeccanica sono stati poi assolti dalla Cassazione italiana).

La visita del premier ha l’obiettivo di lasciare alle spalle un decennio di tensioni fra Roma e New Delhi, dovuto soprattutto al caso dei due marò arrestati in India, in particolare con un accordo bilaterale generale nel settore della difesa. Ma fra i due Paesi esiste già un partenariato economico solido e di ampio respiro. Nel 2022 l’interscambio è cresciuto del 42% superando 14,9 miliardi di euro. La bilancia continua a pendere dalla parte dell’India, che esporta verso l’Italia più di quanto importa. Sono comunque più di 600 le imprese italiane in India, con un’occupazione stimata in circa 25.000 unità e forme di presenza che variano fra sussidiarie possedute al 100%, joint ventures (soluzione preferita dalle Pmi e d’obbligo nei settori con tetti massimi agli investimenti stranieri) o uffici commerciali di rappresentanza. Macchinari e apparecchiature continuano a rappresentare la prima voce dell’export italiano in India, con una quota attorno al 35,5%; per quanto riguarda invece le esportazioni indiane verso l’Italia sono preponderanti i beni che rientrano nelle categorie dei prodotti della metallurgia e del tessile-abbigliamento-accessori in pelle.

Ma nel programma del premier oggi c’è anche la prima riunione della cabina di regia per affrontare il tema della siccità. Prima, alle 11.20, ci sarà una riunione del Consiglio dei ministri alla quale parteciperanno, tra gli altri il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

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