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Elly Schlein, la profezia di Vittorio Feltri: "Con lei Pd verso il cimitero"

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La "rivoluzione" del Pd che ha eletto Elly Schlein alla segreteria è destinata a finire male. Vittorio Feltri commenta il successo a sorpresa della ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna alle primarie dem con un articolo in cui sottolinea una "sensazione", ossia che Schlein "sia stata scelta perché femmina". A Palazzo Chigi c'è Giorgia Meloni e ora "gli ex comunisti, che strutturalmente sono gregari, hanno voluto imitare Fratelli d’Italia", commenta il direttore editoriale di Libero. Ma per il Pd il bello, o il brutto, viene adesso. "La capa rossa non sarà in grado, giudicando dalle sue esternazioni, di trasformare il plotone dei dem in un grande partito radicale popolare", commenta Feltri, perché "gli elettori che erano di Pannella hanno e avranno sempre una mentalità liberale".

 

È prevedibile che Schlein punterà "sui diritti degli omosessuali e delle lesbiche", così come "sul politicamente corretto", ma di economia, ad esempio, finora non si occupata "neanche di striscio". La retorica della neo-segretaria risponde "alla nouvelle vague rossa" da assemblea studentessa stile Sessantotto, commenta il giornalista. In sintesi "la neo segretaria ha tutte le caratteristiche della dilettante allo sbaraglio che, una volta insediatasi, si domanderà: ma adesso che faccio? Chiamerà al suo fianco qualche compagno esperto di fallimenti e si avvierà sbandando verso il burrone, lo stesso in cui era precipitato malamente il suo predecessore", è la previsione di Feltri.

 

"I poveracci che hanno votato per la Schlein si trovano ora ad essere guidati da una tipa stravagante che li condurrà sul viale del cimitero", si legge nel pezzo in cui Feltri sottolinea come, alla destra meloniana, sarà sufficiente assistere allo sfacelo del Partito democratico. 

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