ONDA BLU
Risultati elezioni regionali 2023, l'Italia sceglie il centrodestra
Una maestosa distesa blu. Intensa, roboante, senza precedenti. Con quattro piccoli segni rossi. I trionfi del centrodestra alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia ridisegnano la mappa politica e amministrativa del nostro Paese. E consegnano alla storia un risultato che, nemmeno ai tempi del dominio berlusconiano del Pdl, era mai stato raggiunto dai moderati. In un mare, è proprio il caso di dirlo, di territori guidati dal centrodestra, ve ne sono ancora quattro nei quali gli elettori hanno voluto dar fiducia ai progressisti.
Si tratta, è bene sottolinearlo, di casi completamente diversi gli uni dagli altri. Partiamo dal Nord per poi scendere lungo lo stivale. La prima regione rossa che incontriamo è l’Emilia Romagna. Qui Stefano Bonaccini ha trionfato nel 2020 sia per una lunga tradizione, che vede Bologna e dintorni apprezzare, ancora oggi, il Sol dell’Avvenire, sia per una candidata del centrodestra, Lucia Borgonzoni, che non è riuscita a sfondare. Anche per l’apporto, in quel momento determinante, che il movimento delle Sardine dette al candidato alla segreteria del Pd.
Anche la Toscana è considerata, da sempre, un territorio favorevole alla sinistra. Per la sua tradizione partigiana. Ma Eugenio Giani ha dovuto sudarsi la vittoria contro un’agguerrita Susanna Ceccardi, che ha perso solo per colpa (o per merito, a seconda dei punti di vista) del voto di Firenze, dove il distacco tra i due candidati ha sfiorato i trenta punti percentuali. Discorso completamente diverso va fatto per la Campania. Qui Vincenzo De Luca è diventato governatore più per meriti propri, che di coalizione. L’ex sindaco di Salerno, autentico mattatore nelle sue ospitate televisive, è diventato un vero e proprio personaggio. Anche in questo caso, il suo avversario Stefano Caldoro, non ha rappresentato la scelta migliore. Bocciata, senza appello, dagli elettori, che gli hanno dato solo il 18,1% dei consensi.
Infine la Puglia, dove la vittoria di Michele Emiliano è stata frutto di una campagna elettorale intensa, che ha visto l’ex magistrato barese superare il suo avversario Raffaele Fitto per meno di otto punti percentuali di distanza. Le restanti quindici regioni (la Valle d’Aosta è amministrata dall’Union Valdotaine, non certo ostile al centrodestra ad essere sinceri) sono tutte amministrate dai conservatori. Il Nord, nella sua interezza, ma anche la Sardegna e la Sicilia, senza dimenticarsi di Marche, Abruzzo e del profondo Sud. Un mare blu, che va da Torino a Catanzaro, da Trieste a Palermo, passando per Ancona e Genova. Un’onda travolgente, un patrimonio di consensi di inestimabile valore.