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Giorgia Meloni boccia l'Europa di Emmanuel Macron

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Non si placa lo scontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. Il premier italiano utilizza una metafora efficace per spiegare il motivo della sua irritazione: «Non c’è un’Europa di seria A e una di serie B, quando si dice che l’Europa ha una prima classe e una terza classe, vale la pena di ricordarsi del Titanic, perché quando la nave affonda non importa quanto hai pagato il biglietto». Il presidente del Consiglio si riferisce al vertice ristretto organizzato mercoledì all’Eliseo dal capo di Stato francese con il presidente ucraino Volodymir Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Sholz. Uno sgarbo evidente a tutti gli altri Paesi membri della Ue, dal momento che l’incontro riservato si è tenuto proprio alla vigilia del Consiglio europeo a cui ha partecipato anche Meloni. Macron ha provato ad addossare la responsabilità di quanto accaduto a Zelensky, sostenendo che è il presidente ucraino a scegliere i formati degli incontri con i partner esteri. Ricostruzione rispedita al mittente da Meloni: «Posso dire che quello non era il punto di vista» di Zelensky.

Anche il vicepremier Matteo Salvini è rimasto molto seccato, definendo quella di Macron una «spocchia incomprensibile». Il leader della Lega ha aggiunto: «Nel momento in cui c’è la guerra, c’è il caro delle materie prime e i cinesi mandano i palloni spia in giro per il mondo, Macron pensa di fare da solo? Non penso che andrà lontano e non penso che sia una dimostrazione di europeismo, di solidarietà e di acume politico». La mossa di Macron, in realtà, viene interpretata da molti come una "ritorsione" contro il fronte che Meloni è riuscita a mettere in piedi sulla questione dei migranti. Proprio ieri, infatti, il Consiglio europeo ha inviato alla<ET>Commissione un documento con cui chiede di avviare una nuova politica sul tema dei rimpatri e sulla difesa dei confini esterni dell’Unione. Non bisogna dimenticare cosa è successo a novembre scorso, quando la Francia non voleva accogliere una nave di una Ong diretta al porto di Marsiglia, tanto che Macron arrivò addirittura ad annunciare lo stop alla redistribuzione nel suo Paese degli immigrati sbarcati in Italia.

Le opposizioni hanno sfruttato quanto accaduto per attaccare il governo, sostenendo che adesso l’Italia è più isolata rispetto a quando governava Draghi. Non è affatto d’accordo il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «La Francia ha commesso un errore che non va nella direzione di rafforzare l’azione dell’Europa a favore della libertà dell’Ucraina. Una gaffe diplomatica da parte del governo di una grande democrazia amica, fra l’altro a pochi giorni dalla celebrazione del Trattato del Quirinale tra i nostri due Paesi. Non c’è nessun problema sull’Ucraina. La presidente Giorgia Meloni ha visto Zelensky e continueremo a sostenere la lotta di libertà di quel Paese», assicura al "Corriere della Sera" il capo della Farnesina, quella di Macron è «una gaffe che non rafforza l’unità europea attorno all’Ucraina. Ma sapremo ripartire. Mi sarei aspettato che l’Italia a quel tavolo fosse stata presente: noi abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo appoggiato da subito l’Ucraina. Abbiamo mandato aiuti per oltre un miliardo».

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