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A Bruxelles, primo incontro Meloni-Zelensky: "Confermato il sostegno all'Ucraina"

Alla fine al Consiglio europeo straordinario di Bruxelles la presidente Giorgia Meloni, ha partecipato sia all’incontro allargato con il presidente ucraino Zelensky, che, al termine di quest’ultimo, al colloquio a due. Nell'incontro di gruppo, assieme ai leader di Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia, ci sono delle foto e video in cui la presidente Meloni non è presente (così come non lo è il premier olandese Marc Rutte), ma "entrambi erano presenti, sono arrivati un po' in ritardo", ha riferito una fonte diplomatica Ue a LaPresse. "Hanno dovuto aspettare così tanto che Michel facesse la conferenza stampa che l'inizio dell'incontro è diventato poco chiaro", ha spiegato.

 

  

 Nel corso della conversazione a due, Meloni - a quanto si apprende - ha confermato il sostegno italiano all’Ucraina contro l’aggressione russa e Zelensky ha manifestato "la forte gratitudine per l’impegno di Roma". La storica missione a Bruxelles del leader dell'Ucraina era iniziata in tarda mattinata con un appassionato discorso al Parlamento europeo riunito in sessione straordinaria. "Noi apparteniamo e saremo un Paese membro dell'Unione europea", Kiev "vincerà": con piglio fiducioso e toni da battaglia Volodymyr Zelensky le parole del 'debutto' nel cuore dell'Europa del presidente ucraino. 

 

La vittoria contro "forze anti-europee" come precondizione per "i nostri sogni di pace e sicurezza". Il leader ucraino parla sempre al plurale, invoca a più riprese il destino dell'Europa minacciato dalla "guerra totale" e ringrazia per il sostegno ricevuto. Le sue parole incassano gli applausi dagli europarlamentari. Zelensky dopo il discorso al Parlamento ha preso parte al vertice dei leader dei Ventisette che dovranno affrontare il tema della guerra in Ucraina, e in particolare quello della consegna di armi più potenti, in primis i caccia, al governo di Kiev. Zelensky poi ha lasciato il vertice Ue a Bruxelles e si è diretto al Palazzo reale dove è stato ricevuto da re Filippo. 

 

La giornata è stata caratterizzata dalle scintille tra Meloni e il presidente francese Emanuel Macron che ieri ha accolto all'Eliseo il presidente ucraino assieme al cancelliere tedesco. L'invito di Zelensky a Parigi "è stato inopportuno", ha detto Meloni. "La missione di Francia e Germania a Washington è stata inopportuna? Francamente mi è sembrata più inopportuno l'invito a Zelensky di ieri. Perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza e io capisco le pressioni di politica interna, il fatto di privilegiare le opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi". "Non ho commenti da fare" ha replicato Macron, "ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione" dell'Ucraina, "perché - ha aggiunto - abbiamo anche condotto insieme questo processo, penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole".