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Primarie Pd, i primi dati dai circoli sono un terremoto: chi balza in testa

Molti avevano dato il primo voto delle primarie del Pd come una formalità, con Stefano Bonaccini di gran lunga favorito sull'inseguitrice Elly Schlein. Ma dai primi dati dei Congressi nei circoli dem, al via ieri e in corso fino al 12 febbraio con l’eccezione di Lazio e Lombardia che hanno tempo fino al 19 per votare causa elezioni regionali, emerge una situazione diversa. Sono solo i primi risultati, più che parziali, e non comprendono il voto online, ma possono rappresentare una tendenza che accompagnerà la corsa alla segreteria del Partito democratico fino al secondo turno della votazione, il duello tra i primi due candidati che verranno fuori da questa fase.

 

  

Secondo i dati pubblicati da Sondaggi Bidimedia, relativi a una quarantina di circoli tra Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Liguria, Schlein è al 45,3%, Bonaccini al 44,1%, Cuperlo all’8,5% e De Micheli al 2,1%. In un altro dato relativo a oltre 30 circoli (tra Toscana, Emilia Romagna, Veneto, FVG, Liguria e Piemonte) e su oltre mille votanti Bonaccini ha il 45,5%, Schlein il 44,5%, Gianni Cuperlo l’8%, Paola De Micheli il 2%. A Genova, nel Circolo centro storico ci sono Schlein (51), poi Bonaccini (22), Cuperlo (1) e De Micheli (0). Secondo quanto riporta su Twitter l’ex europarlamentare dem Daniele Viotti a Torino Circolo 7 Schlein a 63, Bonaccini 49, De Micheli 1 e Cuperlo 12. Al Circolo di Orbassano (To), Schlein al 58,8%, Bonaccini al 21,6%, Cuperlo al 19,6% e De Micheli 0.

 

Sempre sull’account Bidimedia vengono pubblicati, tra gli altri, i dati del Circolo Cervia Centro (Bonaccini 44, Schlein 4, Cuperlo 5, De Micheli 0); di Cascina, Pisa (Schlein 41, Bonaccini 9, Cuperlo 6, De Micheli 1); di Siena (Schlein 121, Bonaccini 99, Cuperlo 18, De Micheli 4); di Cervignano del Friuli (Schlein 10, Bonaccini 3, Cuperlo 0, De Micheli 0); di Gorizia (Schlein 23, Bonaccini 15, Cuperlo 14, De Micheli 8). Insomma, tra Bonaccini e Schlein è sfida all'ultima scheda, con i voti degli esclusi al ballottaggio finale che potrebbero risultare determinanti nella scelta del successore di Enrico Letta.