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Terremoto nel Pd: migliaia di tessere non valide, caos in Campania
Il caso delle tessere in Campania scuote il Partito democratico e piomba nel mezzo di un congresso che, fino a questo momento, è stato improntato alla ricerca del fair play. Si parla di migliaia di sottoscrizioni a rischio di invalidamento: a Napoli se ne contano un migliaio su circa sei mila tessere, più difficile capire quali siano i numeri nelle altre province. «È un caos tale che non si capisce ancora quanto sia largo», spiega un parlamentare dem all’Agi. Un quadro confuso soprattutto a Salerno ed Avellino, federazioni su cui si stanno concentrando in queste ore le verifiche dei dem. A far emergere il caso è stato il nuovo sistema di tesseramento online che rende tracciabili le operazioni. Sulla carta, si possono sottoscrivere fino a tre tessere per volta con una unica carta di pagamento. «Ma c’è stato chi si è creduto più furbo della piattaforma online del Pd, usando carte che riconducevano ad un unico conto fino a ottanta volte».
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Il nuovo metodo di tesseramento è stato introdotto nel maggio del 2022 ed è stato voluto dal coordinatore della segreteria, Marco Meloni, oggi senatore dem. La riforma del tesseramento che aveva concepito Meloni, in realtà, era più radicale e prevedeva che si potesse pagare la quota di iscrizione esclusivamente per mezzo del pos. Una misura contestata con l’argomento che essa avrebbe penalizzato quelle persone, come i più anziani, che non avevano dimestichezza con pos e pagamenti online. Quindi si è deciso per una soluzione di compromesso: ci si può iscrivere online o presso il circolo di appartenenza con il segretario del circolo che dovrà occuparsi della trascrizione dei dati dell’inscritto nella piattaforma. Una riforma che intendeva contrastare quei «signori delle tessere» di cui oggi, di fronte a quanto avviene in Campania, tornano a far parlare di sé.
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«Contro i Signori delle tessere ho chiesto assoluta trasparenza», sottolinea Gianni Cuperlo: «Sono certo che Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli la pensano allo stesso modo. Discutiamo e votiamo. Ma difendiamo l’onestà di un partito che deve risalire il sentiero e costruire l’alternativa alla destra». La mozione Schlein sottoscrive. «Nel Pd che vogliamo non c’è posto per i signori delle tessere e dei pacchetti di voti», spiega Sandro Ruotolo, coordinatore della mozione in Campania. Schlein si dice preoccupata: «Noi stiamo cercando di riattivare la partecipazione dal basso anche di tanti che non avevano rinnovato la tessera. A noi non interessano i giochi dei signori delle tessere». Ansia anche da parte di Bonaccini che chiede velocità nella risoluzione del caso: «Sul tesseramento vanno garantiti trasparenza e rigore. Ogni anomalia va immediatamente risolta. Sobrietà e trasparenza sono i primi requisiti del Pd che vogliamo». È solo l’ultimo terremoto a sinistra.