dopo l'aggressione al tg2
Caso Cospito, Meloni sull'aggressione alla troupe del Tg2: non arretriamo
Altissima tensione in tutta Italia intorno al caso Cospito. Dopo gli attentati alle sedi diplomatiche italiane in mezza Europa e gli scontri con le forze dell'ordine registrati nel centro di Roma, non si placano le proteste delle frange anarco-insurrezionaliste. L'ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto la sera del 31 gennaio davanti al carcere di Opera, dov'è recluso in regime di 41 bis il terrorista anarchico Alfredo Cospito. Proprio davanti al carcere è stata aggredita una troupe del Tg2. Tra le vittime anche il giornalista Stefano Fumagalli. Per questo il premier Giorgia Meloni ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà nei confronti di giornalisti e operatori del Tg2 e ha assicurato che lo Stato non arretrerà di un centimetro di fronte a minacce o intimidazioni da parte dei terroristi. «Tengo a esprimere totale solidarietà al giornalista Stefano Fumagalli e alla troupe del Tg2 per l’aggressione subita davanti al carcere di Opera. Ringrazio le Forze dell’ordine per essere intervenute evitando il peggio. Non arretriamo davanti a intimidazioni e minacce». Così su Twitter il premier Giorgia Meloni.
Ma cosa è accaduto davanti al carcere di Opera? Una troupe del Tg2 è stata aggredita. E, a raccontarlo, nel corso del Tg2 Post di martedì 31 gennaio, è stato lo stesso giornalista Stefano Fumagalli. «A 200 metri da qui abbiamo visto una ventina di persone che lanciava oggetti contro il carcere, erano tutti a volto coperto - ha raccontato il giornalista - Mentre si gridava alla libertà siamo diventati anche noi bersaglio del lancio di petardi e di oggetti poi siamo stati inseguiti da almeno tre individui attraverso i campi e siamo fuggiti correndo velocemente. Per fortuna sono arrivate le forze dell’ordine e tutto si è risolto ma ci sono stati momenti di alta tensione»