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Riforma del catasto, la Lega alza il muro: "Non deve passare"

Pietro De Leo
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Nessun cedimento, da governo e maggioranza, nella protezione fiscale del patrimonio immobiliare degli italiani. A spiegarlo è stato, ieri, Alberto Gusmeroli, deputato della Lega e presidente della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera e responsabile fisco del Dipartimento economia della Lega. «La casa è, da generazioni, il bene rifugio per eccellenza degli italiani, la cassaforte dove per decenni hanno investito i loro risparmi, mettendoli al riparo dell’inflazione», osserva. E poi aggiunge: «La Lega si è opposta, si oppone e si opporrà a qualunque tentativo di colpirla, a cominciare dalla proposta di direttiva Ue sull’efficientamento energetico forzoso degli edifici». Spiega ancora Gusmeroli: «Nella futura delega al governo sulla riforma fiscale non ci sarà alcuna proposta di riforma del catasto, che già la Lega ha scongiurato durante il governo Draghi».

 

A questo proposito, «la possibilità di individuare le case cosiddette fantasma, nonché di rivalutare con le microzone quelle accatastate in categoria bassa pur sorgendo in zone di pregio già c’è». E ancora «la proprietà immobiliare italiana, piccola e diffusa sul territorio, va tutelata, così come vanno salvaguardate le fasce di popolazione più deboli attraverso un efficace piano di edilizia residenziale pubblica appena annunciato dal ministro Salvini». Già, prima la (sventata) riforma del catasto ai tempi del governo Draghi. Ora, la direttiva europea che obbliga all’efficientamento energetico a tappe forzate (e in tempi brevissimi) sugli immobili degli italiani. Due episodi che mostrano quanto il «mattone» sia sempre sotto il mirino di una nuova tagliola fiscale. Sul provvedimento europeo, ancora in gestazione a Bruxelles e Strasburgo, Gusmeroli spiega al taccuino de Il Tempo: «Sono state presentate due mozioni in entrambi i rami del Parlamento, a firma dei capigruppo della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Sono iniziative che, una volta approvate, daranno mandato al governo di fare tutto il possibile per contrastare questa direttiva».

E ragiona, Gusmeroli su quelli che potrebbero essere gli effetti della direttiva: «L’obbligo di efficentare sul piano energetico 9 milioni di immobili italiani, in un tempo brevissimo, significa imporre di fatto una tassa occulta. L’Italia ha una storia che parla di una crescita economica determinata dall’edilizia. Dalla seconda Guerra mondiale in avanti – prosegue - il settore dell’edilizia è stato trainante per l’Italia. Negli anni ’70, la casa ha messo al riparo il risparmio degli italiani dall’erosione dell’inflazione». Questa direttiva, sottolinea l’esponente leghista, «dimentica la specificità italiana, rischia di essere una nuova patrimoniale». Questo, tuttavia, è il segno di una politica europea che «non ascolta i territori, e assume decisioni dannose spesso spinta dei Paesi nordici». Gusmeroli fa un parallelismo: «Lo abbiamo visto con l’autorizzazione all’Irlanda a scrivere sull’etichetta del vino che nuoce alla salute. Poi lo abbiamo visto con il nutriscore, con il regolamento sugli imballaggi e con le norme sull’automotive. Sono iniziative che rischiano di compromettere la nostra economia».

 

Sulla direttiva per l’efficientamento, in ogni caso, registra «piena compattezza in tutta la coalizione del centrodestra. Proteggere la casa degli italiani è la nostra priorità». Una dinamica confermata anche dalle parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un’intervista a Quarta Repubblica: «Fin quando Forza Italia sarà in Parlamento nessuno, ripeto nessuno, riuscirà mai ad aggredire la casa con una nuova imposta. Non lo faranno gli stregoni della sinistra che, sempre uguali a se stessi, immaginano patrimoniali persino sulla prima abitazione, non ci riuscirà neppure chi in Europa ci vorrebbe imporre una direttiva sull’efficientamento energetico che sarebbe un disastro per il nostro patrimonio immobiliare». 

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