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Cosa si rischia per atti osceni, stretta sul reato: carcere a chi li compie
Pene più severe per chi commette atti osceni in luogo pubblico ma anche per chi usa caschi per non farsi riconoscere durante le manifestazioni. Sono due proposte di legge, entrambe assegnate alla Commissione Giustizia della Camera in sede referente, firmate dal deputato e sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia e depositate il 13 ottobre 2022, prima che il governo di Giorgia Meloni entrasse in carica.
La seconda eleva al «rango di delitto il reato di travisamento», introduce «in luogo dell’arresto e dell’ammenda, le sanzioni della reclusione e della multa» per chi utilizza «caschi protettivi» durante le manifestazioni e prevede l’arresto obbligatorio (e non più facoltativo) in flagranza di reato. Si prevede la reclusione da uno a quattro anni e una multa da 3.000 a 10.000 euro. La prima proposta di legge introduce nuovamente la fattispecie penale di atti osceni in luogo pubblico «quale - si legge nel testo reato penale e non mero illecito amministrativo». E dunque «chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, si mostra nudo o compie atti osceni» deve essere punito - questa la richiesta - «con la reclusione da tre mesi a tre anni». Si punta anche ad una stretta per chi si approfitta della prostituzione praticata sulle strade. Riguardo alla seconda proposta l’esponente di Fdi ricorda che il de creto legislativo 15 gennaio 2016 ha previsto la depenalizzazione di talune fattispecie di reato, trasformandole in illeciti amministrativi.
L’attuale legge prevede che venga comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 ad euro 30.000 nei confronti di chiunque compia atti osceni in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico. Prima, invece, si applicava la pena della reclusione da tre mesi a tre anni. Il fatto è - argomenta Cirielli - che «negli ultimi anni si stanno verificando con sempre maggiore frequenza comportamenti degradanti sul territorio nazionale che ledono in maniera allarmante la moralità pubblica e la sicurezza dei cittadini. Sovente, purtroppo, tali azioni si configurano come veri e propri atti osceni. Talora sono commesse da immigrati presenti a vario titolo sul territorio nazionale, incuranti della presenza - per le strade - di altre persone, tra cui anche minori».
Per Cirielli «l’applicazione di una mera sanzione amministrativa non è certo un deterrente per l’allarme sociale connesso alle condotte di immigrati che, non avvezzi ai costumi, alle consuetudini e alle norme etiche e giuridiche che regolano la convivenza civile nella nostra società e sradicati dagli ambienti di provenienza, compiono talora azioni oscene o degradanti nelle nostre città. Troppe volte, infatti, apprendiamo dalle cronache locali, o vi assistiamo di persona, di immigrati che si aggirano per le strade nudi, ovvero si denudano, non curanti della presenza di altre persone, spesso anche di minori».
Pertanto - argomenta l’esponente di Fdi- «al fine di contrastare in maniera più adeguata il degrado morale che affligge la nostra collettività e di rafforzare la sicurezza dei cittadini che rappresentiamo, sarebbe più efficace reprimere il fenomeno attraverso il ripristino di strumenti punitivi più incisivi rispetto a quelli previsti dalla norma vigente, frutto della depenalizzazione». In serata fonti della maggioranza hanno spiegato che le due proposte di legge non fanno parte dell’agenda del governo.