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Balneari, le richieste al governo: nuova legge e proroga delle concessioni
Federbalneari Italia continua il proprio pressing sull’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. “No alla delega del governo sulla legge Draghi, sì a nuova legge organica” è la richiesta espressa dal presidente Marco Maurelli, al tavolo con il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, per discutere il nodo delle concessioni demaniali. La riforma organica del settore - ha spiegato - deve partire «in primis dalla mappatura delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali e del diporto nautico oltre agli ormeggi, per dare al governo lo strumento di confronto sulla compatibilità del comparto o meno con la Direttiva Servizi».
«Riteniamo - ha aggiunto Maurelli - non più rimandabile la revisione del Codice della Navigazione, strumento di tutela dei concessionari dal 1942, superando la legge 118/2022 che nasce viziata dalle sentenze in plenaria del Consiglio di Stato e non dal Parlamento. Abbiamo chiesto con fermezza di sospendere i bandi per l’assegnazione delle concessioni demaniali, avviati dai comuni italiani, in assenza di condizioni che salvaguardino i concessionari ubicati sul territorio Ue al pari di Paesi costieri UE. Insistiamo, infine sulla necessità di proroga delle concessioni confermando il termine al 2024, con estensione al 2025, abbandonando la delega al governo alla legge sulla concorrenza poiché inadeguata ed economicamente non compatibile con questo sistema turistico e con l’obiettivo di organizzare entro il 2023 una legge di riforma organica seria, che tuteli - conclude il numero uno di Federbalneari - il comparto balneare, eccellenza italiana del settore turistico». In un primo momento Fratelli d’Italia aveva presentato un emendamento al decreto Milleproroghe che voleva eliminare la data del 31 dicembre 2023 come limite per la validità delle concessioni balneari, prorogandole senza fissare una fine.