i dati ipsos
Sondaggio Pagnoncelli, lo stop di FdI e Meloni. Bye bye Pd, staccato dai 5Stelle
Anche l'ultimo sondaggio Ipsos, il primo del 2023, registra un passo indietro sul gradimento al governo e alla premier Giorgia Meloni. Una sorta di "rimbalzo" in negativo dopo una crescita costante, tanto che è sbagliato parlare di fine della "luna di miele". Secondo la rilevazione di gennaio, come scrive Nando Pagnoncelli sul Corriere della sera, l’apprezzamento per esecutivo è passato in un mese dal 54 al 51 per cento, stesso livello di inizio mandato (per Meloni da 58 a 53). Per quanto riguarda i partiti, il Movimento 5 Stelle invece continua a crescere e stacca il Partito Democratico. Fdi resta la prima forza politica per distacco: perde lo 0,1 e scende al 30,5 per cento. Lega corre e guadagna mezzo punto attestandosi all’8,3%, come Forza Italia (6,8%, +0,6%). Il M5s cresce di sei decimali (18,2%) mentre il Pd rivede il segno più (+ 0,1%) e arriva al 16,4%. Terzo Polo di Calenda e Renzi 7,1%, alleanza Verdi-Sinistra Italiana 4,1%.
Parlando delle coalizioni, il centrodestra mantiene un vantaggio estremamente rilevante sul centrosinistra: 46,6% contro il 26,1%, maggiore di quello stabilito alle elezioni politiche del 25 settembre. "Sarebbe azzardato sostenere che si tratti della fine della «luna di miele»" con Meloni, dato che l’apprezzamento per la premier arriva da una "quota largamente superiore rispetto agli elettori dei partiti della maggioranza", spiega il sondaggista. "Piuttosto si tratta di una battuta d’arresto, nella quale sono incappati diversi governi precedenti ben prima della fine dalla luna di miele, una sorta di «rimbalzo» dopo l’aumento delle aspettative legate alle novità del nuovo scenario politico".
Pagnoncelli dedica un passaggio alle prossime elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, che avranno un significato che va oltre il dato locale. "L’eventuale aumento di FdI a scapito degli alleati potrebbe determinare tensioni che avrebbero ripercussioni sull’azione del governo. Analogamente le regionali saranno un banco di prova per i partiti dell’opposizione, tenuto conto della competizione tra loro e della scelta di fare alleanze «a geometria variabile»", spiega il sondaggista.