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Guerra Ucraina, Antonio Tajani: la Russia vuole un nuovo Medioevo

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Guerra in Ucraina, l'escalation è dietro l'angolo. Il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, risponde alle dichiarazioni aggressive che vengono dalle autorità del Cremlino. L'Italia continuerà a inviare armi e aiuti umanitari a Kiev perché la Russia vuole trascinare l'Europa in un nuovo Medioevo. «L’invio di armi avverrà il prima possibile. L’Ucraina ha urgente bisogno anche di aiuti per i civili. Ci stiamo concentrando sul sostegno umanitario. La Russia vuole riportare l’Ucraina al Medioevo. Per i missili Samp-T ci vuole tempo, ci sono questioni tecniche da risolvere ma arriveremo a una soluzione». Così a La Stampa il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in quale sottolinea che dall’Italia sono state inviate a Kiev «decine di tonnellate di materiale elettrico, trasformatori, generatori elettrici, perché la stagione invernale rischia di essere durissima per la popolazione ucraina, molte infrastrutture energetiche sono compromesse. Aggiungiamo altri 10 milioni per l’emergenza. Dobbiamo tenere in piedi la rete elettrica del Paese, è una corsa drammatica per la salvezza di un popolo. La nostra Protezione civile ha convogliato le donazioni di aziende in questo settore e beni umanitari per un valore di 8 milioni di euro, attraverso il meccanismo europeo. Dall’inizio della guerra, abbiamo accolto 175 mila ucraini, con una risposta di grande solidarietà».

 

 

 

Sul fronte delle armi, quando sarà pronto il sesto decreto? Sembra ci siano rallentamenti. «Ci vuole tempo, è normale. Ci sono dei problemi tecnici. Non è questione di volontà. Il decreto significa anche l’elenco delle armi che vengono inviate. Dobbiamo affrontare questioni tecniche, per assemblare il sistema difensivo coi francesi». È preoccupato di un’escalation? «Sono preoccupato, il clima non è dei migliori. Le dichiarazioni dei russi sono molto aggressive. Mi auguro che sia propaganda e che non ci sia voglia di alzare i toni dello scontro. Dobbiamo fare di tutto perché non si allarghi mai lo scontro. Né la Nato, né l’Europa, che hanno il dovere di aiutare l’Ucraina, sono in guerra con la Russia». «In questo momento sembra difficile ogni realistico margine di negoziato ma non dobbiamo rinunciarvi».

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