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Nordio sull'abolizione dell'abuso d'ufficio: me lo chiedono i sindaci Pd

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Carlo Nordio a valanga sulla necessità delle riforme. Il ministro della Giustizia è stato ospite del programma "Quarta Repubblica" in onda il 23 gennaio su Rete4. Al centro del dibattito le intercettazioni, l'abolizione dell'abuso d'ufficio e la semplificazione del rapporto tra cittadini e magistratura. E in tv il ministro svela un retroscena: la modifica dell'abuso d'ufficio gli è stata chiesta direttamente anche dai sindaci del Pd. «Ci sono stati, privatamente, gli stessi sindaci del Pd che sono venuti da me in processione a implorare l’abolizione o una radicale modifica del reato di abuso di ufficio, perché non riescono più a lavorare - ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a "Quarta Repubblica" - È un reato evanescente e può essere contestato a chiunque per qualunque cosa. Abbiamo 5.800 contestazioni e alla fine 9 condanne».

Tra le iniziative volte a semplificare il rapporto tra giustizia e cittadini la possibilità di richiedere il certificato penale all'ufficio postale. In Italia «l’assoluta priorità in questo momento è la necessità di portare la giustizia, per quello che si può fare, a un livello di efficienza recuperando una serie di risorse: velocizzare i processi civili e limitare, invece per l’aspetto penale, la cosiddetta "paura della firma" - ha aggiunto Nordio - La prima parte della mia riforma è più corposa ed è quella di rendere la giustizia più vicina al cittadino. Siamo lavorando al fatto, per esempio, che se un cittadino deve chiedere un certificato penale invece di recarsi all’ufficio giudiziario, che magari sta a 50 chilometri di distanza, va all’ufficio postale. Lo faremo da lunedì, entrerà in vigore con un progetto che è di una modernizzazione assoluta» ha annunciato il Guardasigilli. «Il cittadino - ha concluso - avrà una giustizia di prossimità che sarà molto efficace dal punto di vista dell’economia, se teniamo presente che la lentezza dei processi ci costa il 2% di Pil all’anno».

 

 

 

Non si poteva non affrontare il tema delle intercettazioni. «La gran parte delle intercettazioni che noi abbiamo visto indicate e che sono sproporzionate rispetto a quelle degli altri paesi, hanno un costo enorme, e non sono finalizzate a colpire reati di mafia e terrorismo, ma vengono fatte purtroppo per scarsa disponibilità anche delle forze di polizia, che lavorano al massimo dell’impegno ma che sono soffocate dalla mancanza di risorse - spiega Nordio - E questo fa ricorrere moltissimi pm, e l’ho fatto anche io, a questa forma di indagine dalla quale si possono trarre alcune elementi di prova ma non valgono quello che costano sia in termini di denaro sia anche in termini di diffamazione dell’onore delle persone. Il punto è l’abuso delle intercettazioni. Quelle intercettazioni sono sicuramente servite e serviranno per tutta una serie di operazioni, per capire come si muovono queste persone, che problematiche possono avere, se una persona è malata o meno e quindi per capire in quali ospedali hanno accesso, tutte queste informazioni non sono finite sui giornali, non costituscono prova del processo ma sono indispensabili per trovarle le prove».

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