ministro accerchiato

Carlo Nordio, ipotesi dimissioni. La frase rubata: "Posso tornare alle mie letture"

Carlo Nordio accerchiato. Tutti contro il ministro? Anche una parte della maggioranza sembrerebbe non remare nella sua direzione al punto da farlo traballare: il Guardasigilli infatti, secondo alcuni retroscena riportati sui giornale, starebbe pensando alle dimissioni. Il Foglio in un retroscena racconta che Nordio vorrebbe lasciare l'incarico come confidato ad alcuni colleghi: "Se non sono accettato posso tornare alle mie letture".

E non sarebbe nemmeno la prima volta che il ministro lo avrebbe pensato. Ma il premier Giorgia Meloni era a conoscenza delle sue idee su intercettazioni e civiltà giuridica. Carlo Calenda, leader di Azione, risponde che "Nordio smaschera finalmente FdI che resta un partito giustizialista". E ancora: "Nordio parla il linguaggio chiaro della verità ed è evidente che è un linguaggio che non appartiene a Meloni”. 

  

Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti a Rainews 24 ha dichiarato: "È curioso come in Italia certi giornali scrivano i disegni di leggi, li commentino e li contestino, però poi in Parlamento non troviamo questi disegni di legge perché non vengono licenziati. Il ministro Nordio ha parlato dell'abuso e dell'uso strumentale delle intercettazioni, che restano fondamentali per l'attività investigativa. Dobbiamo capire se sia giusto che ancora prima che un cittadino sappia di essere indagato, le intercettazioni o i verbali di interrogatorio sono già pubblicati sui giornali".

Forza Italia e Lega si schierano col ministro: "Lasciare trattare Nordio come uno scolaro, uno che la spara grossa, significa sconfessare vent’anni di battaglie liberali”. Andrea Orlando arrivando all'assemblea nazionale del Pd chiarisce: "Una mozione di sfiducia a Carlo Nordio? No, credo che le mozioni di sfiducia si fanno sulla base di responsabilità di carattere politico più grave di dichiarazioni inopportune". "Quello che ritengo - ha aggiunto - è che comunque vada sottolineata l'inopportunità non tanto e non solo perché si rischia di fare del qualunquismo, dicendo che tutti i magistrati abusano" delle intercettazioni "e questo non è un bel segnale nel momento in cui molti magistrati sono impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, ai fenomeni più inquietanti di terrorismo, alla dimensione anche della corruzione".

Sui rapporti tra giustizia e politica interviene il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Sto lavorando per rasserenare, creare rapporti e risolvere problemi". Così . E aggiunge: "Spero che sia finito il tempo del contrasto tra politica e magistratura. C'è bisogno di dialogo e di tranquillità". "La politica deve evitare lo scontro con la magistratura e viceversa - prosegue - Il ministro Nordio giustamente mette alcuni paletti su alcuni abusi e ci mancherebbe altro, ma spero che non ci siano polemiche con un intero corpo come quello della magistratura che lavora con migliaia di persone per bene: che sono in tribunale non per fare politica, che sono in ufficio non per intercettare a casaccio". "Importante è identificare e sanzionare eventuali abusi senza nuovi scontri tra pezzi dello Stato - conclude - È importante che tutti abbassino i toni".