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"Firenze come Tijuana", Nardella sotto il tiro di FdI: violenza choc in centro

Christian Campigli
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Le città amministrate dal Partito Democratico sono un eden per gli  immigrati clandestini. Un po' meno per gli italiani che pagano le tasse più alte d'Europa, ricevendo in cambio servizi penosi. La sicurezza, quella  nozione basica per la quale un cittadino esige di poter passeggiare senza aver paura di essere aggredito, pare essere un concetto difficile da digerire, a sinistra. È stato arrestato ieri un africano venticinquenne, con l’accusa di violenza sessuale e rapina aggravata.

Lo stupro ai danni di una donna ucraina, che risale allo scorso 11 dicembre, è avvenuto a Firenze, nella centralissima via Tornabuoni. Il giovane gambiano prima l'ha raggiunta, poi l'ha gettata a terra per abusare di lei. Non soddisfatto, le ha anche rubato il cellulare. Ieri i carabinieri lo hanno rintracciato mentre si trovava alle Cascine, il parco più grande della città. Il luogo nel quale centocinquanta extracomunitari clandestini, ogni giorno, spacciano droga impunemente, sotto gli occhi di tutti.

 

“Siamo scioccati dall’ultima notizia di cronaca – hanno affermato Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana e Alessandro Draghi, capogruppo FdI in Consiglio Comunale a Firenze - Non c’è più una strada del nostro centro storico in cui un cittadino possa camminare tranquillamente senza temere di essere aggredito. La Firenze amministrata da Nardella sembra diventata Tijuana. Gli ultimi dieci anni hanno trasformato la culla del Rinascimento in un ricettacolo per delinquenti, il più delle volte stranieri e irregolari. È questo il risultato del buonismo della sinistra che ha permesso che una delle città più belle del mondo diventasse invivibile. E anche di una sinistra che continua a ritenere secondario il problema della sicurezza. Basti pensare che Palazzo Vecchio ha respinto la nostra mozione con cui chiedevamo di permettere la gestione delle immagini della videosorveglianza privata da parte del Comune. La misura è colma. Per questo vogliamo sapere a che punto è l’individuazione del luogo in cui dovrà sorgere il centro di permanenza per i rimpatri della Toscana”. 

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