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Sondaggio choc, Pd ai minimi storici: mai così in basso da quando è nato
Il Pd scende a un nuovo record negativo, il 15,8%. Questi in sintesi i dati dell'ultima media sondaggi elaborata da Termometro Politico che nella settimana dall'8 al 14 gennaio mette a confronto le rilevazioni di 5 istituti: TP, Swg, Emg, Tecné, Euromedia. Le rilevazioni seguite alla vacanze di Natale non presentano uno scenario molto diverso da quello di dicembre. Il dato più rilevante è l'ulteriore calo del Pd, che scende ora al 15,8%, una soglia mai toccata finora.
Parallelamente, comunque, non vi è una crescita del primo partito, Fratelli d'Italia, che è fermo al 29,6%, e pare non riuscire a raggiungere il 30%, nonostante alcuni istituti lo vedano sopra tale soglia. Sugli stessi livelli pre-natalizi sono anche la Lega, all'8,9%, e Forza Italia, al 7,1%. Arriva, invece, a un massimo non toccato da anni il Movimento 5 Stelle, che si consolida come secondo partito al 17,6%. Tra le altre forze Azione/Italia Viva si conferma al 7,9%, mentre Sinistra Italiana/Verdi scende al 3,2% e +Europa è ferma al 2,5%.
Mentre va avanti il confronto tra i candidati a segretario in vista del congresso, Andrea Orlando, che sostiene Elly Schlein, parlando del rientro degli ex Dem, pone l'accento sulla crisi del Pd: «Naturalmente se ricomponiamo ciò che si è rotto in passato facciamo un passo in avanti positivo ma la vera rottura che dobbiamo ricomporre è con la larga parte di elettori del centrosinistra che non hanno votato nè per il Pd nè per Articolo 1». «Io non credo- dice Orlando- che attestarsi su una posizione socialista sia in contrasto con la vocazione maggioritaria. Abbiamo una forza moderata alla nostra destra, una forza più radicale alla nostra sinistra. Per ripartire e per ricostruire una grande forza che aspiri anche a recuperare alcuni dei voti che sono andati in quelle direzioni, bisogna definire il perimetro dal quale ci si può consolidare ed è quello del partito del lavoro. Un partito che sia in grado di rappresentare la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani», conclude l'ex ministro.
Intanto si dovrebbe riunire oggi il Comitato Costituente del Pd per esaminare il documento del Manifesto dei Valori, così come uscito dal percorso avviato da Enrico Letta ad ottobre. Rimane da decidere se portare il testo in assemblea nel fine settimana. Stefano Bonaccini, candidato al congresso, non nasconde le difficoltà: «Chiunque diventi segretario non avrà davanti momenti facili, ci sarà da lottare. Ma adesso abbiamo un po' di anni davanti, la destra ha vinto nettamente e governerà e quindi c'è tutto il tempo per rilanciare. Il Pd deve diventare più tonico, in salute: se divento segretario, il primo impegno sarà di avere un nuovo gruppo dirigente, perché bisogna cambiare dopo troppi anni di sconfitte a livello nazionale». Per Bonaccini, «bisogna tornare ad essere più popolari e avere una classe dirigente che stia di più nei territori e a contatto con la gente».