chi sale e chi scende
Media sondaggi, sinistra addio: il divario imbarazzante. Così Conte si mangia il Pd
C'è grande attenzione sugli ultimi sondaggi politici che fotografano lo stato di salute dei partiti di maggioranza e opposizione in concomitanza di processi di grande impatto mediatico, come lo scontro sulle accise della benzina che coinvolge il centrodestra e il percorso a ostacoli delle primarie del Pd nel centrosinistra. A fornire un dato d'insieme sulle ultime rilevazione è la media dei sondaggi realizzata da BiDiMedia, che riunisce i dati più recenti diffusi dai principali istituti.
Gli analisti si chiedono se il partito della premier Giorgia Meloni è raggiunto il suo massimo potenziale, dal momento che "dopo diverse settimane di crescita risulta stabile Fratelli d’Italia" che conferma il 29,7% della media del mese scorso. La mancata crescita potrebbe essere "un episodio occasionale" o l'inizio di una nuova tendenza. Sempre nell’ambito del centrodestra si registra una "lieve crescita per la Lega, + 2 decimi all’8,8%. Perde un decimo Forza Italia al 6,9 riguadagnato però da Noi Moderati (0,9%)". La coalizione cresce di due decimi e si porta al 46,3%.
Evoluzioni interessanti nel centrosinistra. Il primo partito dell'area è sempre il Movimento 5 Stelle. Il partito di Giuseppe Conte "guadagna 3 decimi e si porta al 17,7%", staccando ulteriormente il Partito democratico. La crisi dem non è finita, tutt'altro. Il Pd "cede ancora 6 decimi nelle ultime 4 settimane e si porta al 15,8%. Con lo stesso trend calante Alleanza Verdi e Sinistra, che perde 2 decimi al 3,4%. Aggiungendo una stabile più Europa al 2,5%".
Il divario tra le coalizioni cresce ulteriormente. Il centrosinistra nel complesso tocca il 21,7%, "quasi 25 punti dietro il centrodestra" fanno notare dall'istituto. Il Terzo Polo Azione-Italia viva "guadagna un decimo portandosi su un tondo 8%", tra le forze sotto il tre per cento cresce di un decimo ItalExit di Gianluigi Paragone (2,2%), cala della stessa misura Unione Popolare di Luigi De Magistris (1,1), risulta stabile Italia Sovrana e Popolare un decimo al di sotto dell'uno per cento.