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Sciopero benzinai confermato per il 25 e 26 gennaio

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Non si è ancora trovata la quadra tra governo Meloni e sindacati dei benzinai. Al centro della contesa le multe per chi non rispetta l'obbligo di esporre il prezzo medio dei carburanti all'interno dei distributori. Per il momento, lo sciopero dei benzinai proclamato per mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio resta, insomma, "congelato" ma comunque convocato anche dopo il nuovo confronto tra le sigle associative del settore e il governo. Al termine della riunione, però, sono emersi alcuni distinguo nelle posizioni delle diverse sigle associative Faib, Fegica e Figisc/Anisa rispetto a quanto emerso nel corso del vertice al Mimit, a cui ha partecipato anche il ministro Adolfo Urso. Si lavora a un nuovo incontro tra le parti che potrebbe arrivare dopo la conferenza stampa delle associazioni delle stazioni di servizio, convocata per giovedì 19 mattina, nel quale discutere sulla possibile formalizzazione di alcune proposte avanzate nel corso dell'ultimo tavolo.

 

 

 

«Il tavolo è stato sufficientemente esaustivo rispetto alle nostre richieste, prima del 19 gennaio avremo della nuova documentazione rispetto alle richieste che abbiamo formulato. Lo sciopero resta "congelato" ma comunque "convocato". C’è una posizione articolata rispetto alle tre sigle di categoria. L’impegno da parte della politica e del governo è fondamentale e importante», ha spiegato il presidente della Faib Giuseppe Sperduto. Su altra posizione il presidente di Fegica Roberto Di Vincenzo: «Non c’è stato nessun impegno concreto, i verbi restano al futuro, vedremo se da qui a giovedì ci saranno dei possibili passi avanti. L’incontro è stato piuttosto deludente visto che appena ieri sera è stato incardinato in Parlamento un Dl sui cui c’è tutta la nostra contrarietà. Non c’è niente che ci possa far dire che lo sciopero è stato revocato». Mentre la Figisc aggiunge: «Ci aspettiamo che nell’incontro di giovedì il governo arrivi con un atteggiamento più concreto».

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