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Mezz'ora in più, Rosy Bindi senza pietà sul Pd: strada spianata a Meloni

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Peggio di così non può andare per il Pd la cui tanto decantata rinascita con le primarie indette per il 26 febbraio si sta rivelando la solita guerra di correnti per la segreteria. A sparare a zero contro il partito che l'ha vista protagonista in tante stagioni politiche è Rosy Bindi intervenuta domenica 15 gennaio a Mezz'ora in più.

 

"Quello che impressiona in questa fase" congressuale "è che si discuta di regole e di voto online ma non si ha il coraggio di dire ai candidati se questo Pd hanno intenzione di riformarlo o rifondarlo", attacca Bindi ospite di Lucia Annunziata. "E se lo rifondano che partito vogliono fare? Da che parte vogliono stare? In nome dell’unità, che è un valore sacrosanto, si rischia ancora una volta di non fare alcuna scelta".

 

Al Nazareno non sanno decidere: "Io so che senza il Pd non si fa la sinistra in Italia, ma se il Pd non fa una scelta io credo si dovrà attrezzare, questa maggioranza, per farsi opposizione, come peraltro mi pare stia riuscendo", argomenta l’ex ministra spiegando come il governo di Giorgia Meloni "rischia" di trovarsi senza alcuna opposizione. 

 

Non è un mistero che Bindi non voterà alle primarie del Pd, come spiegato qualche giorno fa. Volontà che ha fatto rumore nel partito con Stefano Bonaccini, favorito per la vittoria finale davanti a Elly Schlein secondo gli ultimi sondaggi, ha commentato: "Mi dispiace. Speriamo di convincere Rosy a cambiare idea. Senza il Pd, in futuro, non ci sarà nessun centrosinistra che possa battere la destra". 

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