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Primo faccia a faccia Rocca-D'Amato: scontro sull'uso dei soldi delle tasse

Pietro De Leo
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Sale d'intensità lo scontro elettorale nel Lazio. Protagonisti due dei tre principali nomi incorsa, il candidato del centro destra Francesco Rocca e del centrosinistra Alessio D'Amato. L'occasione è stata la presentazione dell'Agenda Cisl Lazio, una serie di proposte elaborate dal sindacato in vista della consultazione. All'appuntamento, per un impedimento sopravvenuto, non era presente la candidata del Movimento 5 Stelle, Donatella Bianchi. E dunque l'evento ha visto il primo scontro su un tema cruciale della campagna elettorale, la sanità.

 

Non è stato propriamente un dibattito, ma ognuno dei due candidati ha svolto le sue relazioni, e poi il botta e risposta è proseguito per tutta la giornata. Schema fisiologico, tutto sommato nel fair play dei toni: D'Amato, che ha parlato per primo, da assessore uscente alla Sanità, difendeva le politiche della giunta. Rocca, invece, indicava le maggiori criticità. E un tema, in particolare, ha scatenato il duello: «Dalla Regione Lazio - ha affermato Rocca - abbiamo avuto un regalo di Natale, i 350 milioni di euro circa presi dalle tasche dei cittadini con l'addizionale Irpef, sono andati al Cotral e non alla Sanità». Replica a margine dell'appuntamento da parte di D'Amato: «È falso che i fondi dell'Irpef vengono utilizzati per sostenere Cotral».

 

E ancora: «Cotral, che questa giunta ha risanato, perché doveva portare i libri contabili in tribunale, ha un bilancio di 224 milioni interamente legato al fondo nazionale trasporti». A sostegno di D'Amato arriva il Segretario Pd del Lazio, Bruno Astorre: «Con l'Irpef dei contribuenti in Regione nessuno hai mai neanche pensato di sostenere Cotral. È bene spiegare al candidato di centrodestra che Cotral è un'azienda autonoma legata a un contratto di servizio con la Regione Lazio e che da anni è in grado di chiudere il proprio bilancio in attivo».

Rocca, a conferma della sua argomentazione, diffonderà poi un passaggio di un documento della Corte dei Conti (Rendiconto generale della Regione Lazio -esercizio Finanziario 2021) in cui si fa notare che «l'extragettito derivante dall'aumento delle aliquote è, complessivamente pari a 753 milioni e viene destinato nella gran parte a TpL e mutui per anticipazione di liquidità».

 

Altro punto, poi, la sanità privata: «Non posso trovarmi davanti a una presentazione per la sanità pubblica, come se dall'altra parte si fosse pronti a dare tutto al privato, e poi vedere che negli ultimi cinque la spesa per il privato è aumentata di mezzo miliardo di euro», dice Rocca in riferimento alla campagna del centrosinistra. Controreplica di D'Amato: «A Francesco Rocca dico, con rispetto per l'avversario, che sulla sanità privata non accetto lezioni da chi era presidente, fino a poco tempo fa, proprio di Confapi Sanità, ovvero la Confederazione che rappresenta una parte delle imprese della sanità privata, mantenendo, contestualmente, la carica di Presidente della Croce Rossa», osserva, senza però entrare nel merito della contestazione. Dal centrodestra, si fa sentire Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega: «D'Amato cerca di coprire, con dichiarazioni urlanti, le proprie mancanze da assessore, a proposito, pensa di dimettersi vistala candidatura? Ma diventa difficile dimenticare le condizioni della sanità del Lazio, dove per fare un esame servono mesi di attesa, dove il 118 è in crisi costante, e dove l'assistenza di prossimità è stata massacrata senza uno straccio di piano funzionale alle esigenze di territori e cittadinanza. Lezioncine? Non ne accettiamo».

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