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Regionali, l'agenda di Salvini per il Lazio: ripartiamo dalle periferie

Daniele Di Mario
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«Basta cittadini di serie B. Basta quartieri e province dimenticati». Matteo Salvini presenta a Francesco Rocca i candidati della Lega al Consiglio regionale del Lazio e delinea l'agenda di governo del Carroccio, annunciando, entro la fine della legislatura «un grande piano casa, come in passato», perché «abbiamo visto cosa sta succedendo coi costi delle case a Milano e Roma e anche l'affitto sta vivendo un incremento di costo spaventoso. Serve un piano casa moderno e di qualità».

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si concede la prima uscita pubblica con il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio all'hotel Barcelò Aran Mantegna, alla Montagnola. In periferia, per scelta. Per le regionali del Lazio sarà «una splendida corsa, ci sono 32 giorni per essere nei municipi, nelle scuole, nelle parrocchie e nelle province - dice Salvini - Il 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, festeggeremo la vittoria e lo faremo in periferia, non in qualche salotto radical chic della Ztl.

 

Festeggeremo in uno dei tanti cuori di Roma. Chiedo a Francesco Rocca che non ci siano più cittadini di serie B e che non ci siano più periferie dimenticate». Salvini è pronto dare il benvenuto all'ex presidente della Croce Rossa nella «nostra grande squadra, nella nostra famiglia». «Avrai dalla tua parte- promette il vicepremier a Rocca - tutta la capacità amministrativa della Lega, che amministra 800 Comuni in Italia. In Lombardia governiamo da 28 anni, e continueremo a farlo. Qui nel Lazio è una cosa nuova: passiamo dall'opposizione alla maggioranza. Sarà un motivo di orgoglio e di attenzione avere per la prima volta la Lega al governo della regione Lazio e di Roma, anche perché governare a Roma e nel Lazio è tanta roba».

Ai candidati della Lega nel Lazio dico di «non rispondere a offese e provocazioni, con il sorriso offriamo idee e progetti in questa campagna elettorale e per questa Ragione straordinaria». Il ministro delle Infrastrutture promette particolare attenzione per la Capitale: «Abbiamo fatto una manovra difficile e sono contento: oltre due miliardi per il trasporto metropolitano a Roma, 700 milioni per un acquedotto del Peschiera, altrimenti Roma rimaneva all'asciutto, penso al polo di eccellenza di Civitavecchia. Poi l'agricoltura che a Roma e nel Lazio è un'eccellenza».

 

L'impegno di Salvini per Roma viene ovviamente salutato con favore dal partito locale. «È con grande soddisfazione la Lega saluta l'impegno del governo a favore della Capitale d'Italia - dice il segretario romano Davide Bordoni-Roma è una priorità per l'amministrazione centrale, come dimostra il Dpcm dedicato al programma degli interventi fondamentali per il Giubileo 2025, frutto del lavoro della presidenza del consiglio dei ministri». «Questa è la migliore garanzia per iniziare un percorso di rinnovamento e modernizzazione dell'intero territorio e delle sue strutture che permetterà alla Capitale di accogliere al meglio i milioni di pellegrini, visitatori e turisti attesi per l'Anno Santo», prosegue Bordoni, che aggiunge: «Con la presentazione delle liste elettorali della Lega per il consiglio regionale, inizia il cammino che porterà il nostro partito al governo del Lazio e il percorso di rilancio di un territorio massacrato da scelte sbagliate, tasse alle stelle, pochi servizi, emergenze rifiuti. Con Matteo Salvini e Francesco Rocca, guardiamo al futuro per ricostruire la Regione Lazio dopo 10 anni devastanti a firma Pd e Zingaretti».

Accanto a Salvini, oltre a Rocca, ci sono il segretario regionale Claudio Durigon, quello romano Davide Bordoni e i deputati Simonetta Matonee Nicola Ottaviani. In platea ci sono tutti i candidati del Carroccio alla Pisana: le liste verranno rese note dopo la presentazione ufficiale, che avverrà sabato mattina.

Francesco Rocca, dal canto suo, sposa in pieno il programma della Lega e l'agenda di Salvini. A partire dalle infrastrutture. «Non c'è progettazione, non c'è niente-accusa il candidato governatore del centrodestra - E noi le dobbiamo ricostruire insieme attraverso il dialogo e offrirla ai cittadini senza perdere nemmeno un giorno, questa è l'altra sfida perché la situazione economica ce lo impone». «Noi vogliamo che il porto di Civitavecchia torni ad essere la porta del Lazio verso il Mediterraneo aggiunge Rocca - Abbiamo aziende all'interno della nostra regione che esportano tantissimo, dobbiamo facilitare questa capacità logistica che oggi, invece, è ingessata. Per non parlare della Pontina dove ancora oggi si dibatte sull'allargamento autostrada sì o no, di allargamento con complanari: lì dobbiamo andare avanti, stiamo perdendo troppo tempo. Se non interveniamo, tra poco sarà talmente congestionata che la viabilità sarà bloccata su quella Statale così vitale per la nostra economia». Non manca un attacco al candidato del Pd Alessio D'Amato e al «regalo di Natale di Zingaretti», ossia l'aumento delle addizionali regionali Irpef: «È una cosa su cui dovremo mettere mano, servirà una grande operazione-verità sui conti della Regione. Dobbiamo garantire aggiunge Rocca- gratuità e facilitazioni alle famiglie fragili, dobbiamo saper intercettare quelle che sono le reali fragilità senza andare incontro a provvedimenti demagogici. Allo stesso tempo ci dobbiamo riappropriare di una capacità di programmazione».

 

«Le famiglie sono sole e sono abbandonate. Come governatore- promette il candidato del centrodestra - metterò questo punto prioritario, perché noi non possiamo più permettere che le persone, nel momento in cui affrontano la sfida della salute, che è il momento della maggiore fragilità e vulnerabilità, si sentano lasciate sole da chi ha la responsabilità di governare». «Anche sull'agricoltura - dice Rocca citando uno dei punti-cardine del programma di governo proposto da Salvini - troppo poco si è fatto: dal Sud Pontino al Viterbese queste eccellenze vanno valorizzate, bisogna dialogare con tutti gli operatori del settore. Rafforzeremo il patto contro il caporalato, ho preso un impegno importante anche perché dobbiamo lavorare contro le infiltrazioni mafiose. Questa debolezza economica- conclude- sta aprendo la porta alla criminalità organizzata e dobbiamo fare un grande patto anche per combattere la criminalità organizzata».

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