verso le regionali
Elezioni nel Lazio, Francesco Rocca: ridurremo le liste d'attesa negli ospedali
Manca esattamente un mese alle elezioni regionali nel Lazio e i candidati si lanciano già il guanto di sfida. Francesco Rocca affronta i nodi cruciali delle politiche regionali, a cominciare da sanità e ospedali. «Per quanto riguarda la sanità, in 12 mesi voglio riportare le liste d’attesa a tempi umani che sono quelli previsti dai piani nazionali». Lo ha detto il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca, in occasione della presentazione dei candidati del Carroccio alle elezioni regionali del Lazio, tenutasi a Roma presso l’hotel Barcelò Aran Mantegna. «Ci sono - ha poi spiegato - sette aziende ospedaliere che generano 600 milioni di euro di deficit che viene ripianato all’interno del budget della sanità: solo l’Umberto I e il San Camillo generano 300 milioni di deficit, questa è pessima amministrazione. Non si può citare il presidente della Repubblica a corrente alternata - ha poi aggiunto Rocca - come sta facendo Alessio D’Amato in questi giorni sul tema della sicurezza stradale. Nel discorso di fine anno, il Capo dello Stato ha detto un’altra cosa umiliante per i cittadini del Lazio: basta con la mobilità sanitaria, quei soldi potrebbero aiutare le nostre province a migliorare i servizi sanitari oggi e le nostre province soffrono di una carenza di offerta sanitaria che è preoccupante, i cittadini sono costretti a viaggi della speranza per un sistema sanitario che è Romacentrico. E anche su questo, ovviamente, noi dobbiamo dare delle risposte ai nostri cittadini: dobbiamo avvicinare la sanità alla casa dei cittadini, sull’assistenza domiciliare siamo indietro. Alessio D’Amato parla di assistenza domiciliare e sta al quarto rinnovo della sperimentazione ma dopo 4 anni cosa devi sperimentare? Probabilmente sei partito col piede sbagliato ed è importante correggere».
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Rocca ha poi parlato anche del rapporto tra l'amministrazione regionale e i Comune del Lazio. «La colpa imperdonabile di questo centrosinistra che ha amministrato il Lazio per 10 anni è che abbiamo oggi una regione tra le più belle Italia, tra le più ricche di storia, con un patrimonio culturale che tutti conosciamo, ma è una regione senza anima, senza cuore e questa è una cosa che dobbiamo andare a recuperare, dobbiamo ridare fiducia ai nostri amministratori, dobbiamo ascoltarli. Questa amministrazione regionale sarà, oltre al ministero delle Infrastrutture, la casa dei sindaci che si sentono abbandonati».