In Senato
Accise benzina, Giorgetti apre: "Il governo valuterà il taglio se prezzi aumenteranno"
Una polemica senza fine. Il primo, grande ostacolo col quale dovrà confrontarsi il governo di centrodestra. La convinzione di essere nel giusto, il rischio di dover fare presto marcia indietro. I rincari dei carburanti continuano ad essere il tema del giorno. È Matteo Renzi, attraverso la propria pagina Facebook, a lanciare un diretto attacco all'esecutivo. “Il Governo che dà la colpa ai benzinai degli aumenti decisi dal Governo stesso in legge di bilancio è il segno di come funzionano le cose nel mondo di Giorgia: lei combina danni e poi passa il tempo a dare la colpa agli altri. Smettetela con gli alibi e iniziate a governare, se vi riesce”.
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Parole secche, perentorie, alle quali, indirettamente, replica il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento al question time di questo pomeriggio al Senato. “Le condizioni di oggi sono molto diverse da quelle che portarono al taglio delle accise del governo Draghi. Quelle misure sono state adottate quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro (toccando i 2,184 euro per la benzina) e si concludevano nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali. Proprio in ragione di ciò, il governo ha ritenuto opportuno di dover intervenire con misure normative volte a migliorare la trasparenza dei prezzi e ad evitare speculazioni. Nel Def 2023 sarà messo a punto il quadro previsivo macroeconomico e di finanza pubblica e saranno considerati tutti i fattori di rischio legati alla guerra in atto, anche al fine di prevedere ulteriori misure temporanee per il caro energia”.
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L'esponente leghista non ha chiuso però ad una possibile marcia indietro dei conservatori. “Il governo monitorerà attentamente la situazione dei livelli dei prezzi, non solo della benzina, ma anche di quelli di largo consumo al fine di verificare che il loro andamento sia coerente con quello dell'offerta e, quindi, determinato da shock esterni o se sia, invece, determinato da comportamenti speculativi e di scarsa trasparenza degli operatori nazionali. Alla luce di tale monitoraggio, il Governo valuterà le ulteriori iniziative da adottare”. E ancora: "Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un’azione in questo senso da parte del governo in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti"