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Il sondaggio di Pagnoncelli terremota il Pd: dove è finita Elly Schlein

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Con la prima puntata del 2023 di Dimartedì tornano i sondaggi Ipsos di Nando Pagnoncelli che valutano l'impatto sull'opinione pubblica dei temi caldi del momento (caro carburante, migranti, guerra) ma fotografano anche la grande confusione nel Partito democratico alle prese con le primarie. Cosa preoccupa di più gli italiani in questo inizio di anno? "L'aumento del costo della vita è al centro delle preoccupazioni dei cittadini, viene menzionato dal 82%", spiega il sondaggista. Bollette, inflazione e carburanti rovinano la serenità degli italiani e "solo il 15% menziona il tema relativo all'immigrazione, che è tornato di attualità ma è decisamente meno rilevante. Dal covid in poi è stato un tema decisamente al centro dell'azienda mediatica e politica, oggi lo è molto meno".

 

Si parla anche di guerra in Ucraina: gli italiani sono favorevoli o no all'invio di armi a Kiev? Come accade dall'inizio della guerra, non c'è unanimità di vedute. "Il 52% dichiara di non essere d'accordo con l'invio le armi all'Ucraina ma il 41% continua a essere favorevole" spiega il sondaggista nella puntata di martedì 10 gennaio del talk condotto da Giovanni Floris. 

 

C'è poi il capitolo Pd. Chi dovrebbe essere il nuovo segretario? "Prevale in misura piuttosto netta con il 32% Stefano Bonaccini, a seguire Elly Schlein con l'11, poi Gianni Cuperlo con l'8, Paola de Micheli col 5 e Antonio Guizzetti con l'1", sono i numeri snocciolati da Pagnoncelli che sottolinea un dato cruciale: "Il 43% non si esprime". L'altra domanda è su chi dovrebbe guidare la coalizione di centrosinistra. Schlein, in questo caso, sparisce dai radar: Bonaccini prevale con il 35% seguito da Giuseppe Conte col 19%, poi con il 13% Carlo Calenda. Anche qui un italiano su tre non si esprime. Lo stesso quesito posto solo agli elettori di centrosinistra restituisce un dato significativo: oltre al presidente dell'Emilia-Romagna non ci sono esponenti del Pd. Il 56 per cento vorrebbe Bonaccini capo del centrosinistra "seguito da Carlo Calenda col 22% e Giuseppe Conte col 14%" afferma Pagnoncelli. 

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