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Pd, semaforo verde per le primarie online. Ma il partito si spacca

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Ci sarà il voto online. Ma solo in alcuni casi specifici: per chi vive all’estero, per i disabili e malati che «autocertifichino tali condizioni», per persone «residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto». Questo lo schema su cui si è chiuso l’accordo. Bene per Elly Schlein, promotrice della battaglia per il voto telematico, che parla di una «vittoria per il Pd», partito «unito, moderno e inclusivo». Bene per il fronte Bonaccini che puntualizza come il voto on line sia limitato, una sorta di deroga, e la norma resti il voto in presenza ai gazebo. Di qui l’amplissima maggioranza che in Direzione ha dato l’ok all’accordo sul regolamento, che comprende anche lo slittamento delle primarie al 26 febbraio. Un contrario e 9 astenuti. Tra questi la candidata Paola De Micheli che, fortemente contraria all’online sin dall’inizio, non ha partecipato alla votazione. 

 

 

La commissione congresso (nominata in Direzione) ora dovrà occuparsi delle modalità di voto: dalla piattaforma che verrà utilizzata all’uso dello Spid. «Ci vuole una piattaforma sicura, ci vuole lo spid», rimarca Alessandro Alfieri. C’è voluta l’intera giornata per arrivare a una sintesi che ha visto Enrico Letta impegnato a cercare di evitare strappi. E l’ipotesi non era poi così remota, dopo le rigidità di ieri al tavolo degli ‘sherpa’ dei 4 candidati alla segreteria e che si sono riproposte in un nuovo giro di consultazioni in mattinata. Tanto da optare per il rinvio della Direzione, dalle 12 alle 19. 

 

 

Una decisione, quella del rinvio, che non è piaciuta al fronte Bonaccini. «Sbagliata. Un brutto segnale», ha commentato a caldo Matteo Ricci. E nelle prime ore del pomeriggio, la situazione era ancora piuttosto bloccata. Dalle parti del presidente della regione Emilia Romagna c’era rigidità di fronte al via libera alla possibile mediazione individuata in primarie on line ma ‘limitate’. Poi lo stallo si è sbloccato. «Sarebbe da marziani spaccarsi sulle regole. Io mi auguro che ci sia un’intesa», ha detto lo stesso Bonaccini da Modena. E l’intesa è arrivata. Con il fronte Schlein a rivendicare la novità introdotta e quello Bonaccini a ‘ridimensionarla’. «L’accordo in direzione è una vittoria per il Pd. Rompere il muro della partecipazione con primarie online - dice la deputata dem- è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo». Mentre dal comitato Bonaccini si puntualizza: «È molto importante che la Direzione abbia confermato che il voto delle primarie sarà in presenza ai gazebo. Siamo un partito solido e radicato, una comunità, non una piattaforma virtuale. Sono previste altre e piuttosto limitate possibilità di voto per venire incontro alle giuste esigenze di chi avrebbe evidenti difficoltà a raggiungere i gazebo».

 

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